Site icon Occhio Notizie

Riaperture, oggi Draghi in conferenza stampa alle 15.30 | LA BOZZA DEL NUOVO DECRETO

Dove e come vedere la conferenza stampa sulle riaperture del premier Mario Draghi e a che ora parla il premier? Nella mattinata di domani, venerdì 16 aprile, alle 11 è andata in scena la cabina di regia tra il Presidente del Consiglio e la maggioranza di governo per discutere del piano per le riaperture di maggio.
 Al termine dell’incontro, il primo ministro svelerà il piano per le riaperture in una conferenza stampa in programma alle 15.30 durante la quale risponderà alle domande dei giornalisti sulle riaperture. 

Riaperture a maggio, a che ora parla Draghi: dove e come vedere la conferenza

La conferenza stampa del premier Mario Draghi sarà trasmessa in diretta dalle 15.30 dalle principali emittenti televisive. In alternativa, per seguire l’intervento di Draghi sulle riaperture, basterà seguire gli account social della Presidenza del Consiglio dei Ministri dove la conferenza stampa sarà trasmessa in streaming.

Intanto prende forma il piano delle riaperture, previste per maggio, di bar, ristoranti, palestre e cinema. Si attendono news dalla cabina di regia che si riunirà nella giornata di domani.  Se i dati relativi ai contagi da Coronavirus “sono questi io credo che già dalla prossima settimana un programma di riaperture, prudenziale ma ragionevole, debba essere messo in campo riprendo le attività che garantiscono la sicurezza”, dice il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, in audizione davanti alle commissioni riunite Attività produttive e Industria. Vediamo insieme tutte le regole per bar e ristoranti, cinema e palestre.

Il piano delle riaperture: regole e linee guida

Ristoranti aperti sia a pranzo che a cena e così bar, pizzerie, trattorie, pub, pasticcerie, gelaterie e rosticcerie, anche nei territori con “scenari epidemiologici ad alto rischio“. È una delle regole contenute nella bozza delle Proposte per la riapertura che le regioni hanno portato all’incontro con il governo.


CLICCA QUI PER LEGGERE LA BOZZA IN PDF


Sei pagine di testo suddivise in tre capitoli: Ristorazione, Palestre e piscine e Cinema e spettacoli dal vivo. I governatori guidati dal neo-presidente leghista della Conferenza, Massimiliano Fedriga, vogliono alzare al più presto le saracinesche delle “attività maggiormente penalizzate”, anche rispettando regole più stringenti di quelle sin qui adottate. “In base all’evoluzione dello scenario epidemiologico — si legge nel testo — le misure indicate potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo”.

Le regole per i ristoranti

Per consentirne la riapertura anche nelle regioni rosse, le regioni propongono di integrare le misure attuali “con strategie di screening/testing”. Misurazione della temperatura all’ingresso, divieto di assembramento davanti ai locali, ingresso su servizio prenotazione (non obbligatorio). “È comunque consentito l’accesso, anche in assenza di prenotazioni, qualora gli spazi lo consentano…“. La misura su cui i governatori puntano è il distanziamento dei tavoli che devono essere disposti «in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, dehors).



Per il resto le misure non cambiano: mascherine anche per i clienti quando non sono al tavolo, menu digitale o in stampa plastificata, disinfezione delle superfici dopo ogni servizio. Ma che succede quando i locali non dispongono di posti a sedere? L’accesso è consentito “a un numero limitato di clienti per volta”, assicurando la distanza di 2 metri tra le persone anche per le consumazioni al banco. Va privilegiato “ove possibile” l’uso di spazi esterni e incentivata l’apertura di porte e finestre. L’aria condizionata si può usare solo escludendo la modalità i ricircolo. Via libera anche al buffet, purché i clienti non tocchino i cibi e si presentino con la mascherina indossata.

Le regole per palestre e piscine

Emergono dettagli su protocolli e regole per la riaperture di palestre e piscine che a maggio torneranno in attività. Le certezze arriveranno il 26 aprile quando verrà scritto il decreto per la riapertura che sarà graduale e strettamente legata ai protocolli. Previsti infatti allenamenti individuali, ma non solo. La distanza tra le persone dovrà essere di due metri nelle palestre e di 10 metri quadri nelle piscine.

Inoltre bisognerà evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta rientrato a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti. Gettare in appositi contenitori materiali usati. Inoltre sarà obbligatorio igienizzare gli attrezzi dopo l’uso.

Cinema e spettacoli

Anche qui le regioni pensano che le misure della loro proposta “possano consentire il mantenimento dell’attività anche in scenari epidemiologici definite ad alto rischio, purché integrate con strategie di screening/testing”. Tra gli utenti, conviventi esclusi, è raccomandata una distanza interpersonale di “almeno 1 metro”. Se possibile privilegiare l’accesso su prenotazione. Potrà essere rilevata la temperatura e vietato l’ingresso con febbre oltre 37,5.



La cassa deve essere dotata di barriere fisiche. Non si può assistere agli spettacoli in piedi e i posti a sedere vanno distanziati lasciando “almeno 1 metro” tra uno spettatore e l’altro “sia frontalmente che lateralmente” con mascherina obbligatoria. Se viene lasciata la facoltà di non indossare la mascherina quando si sta seduti, la distanza è raddoppiata a 2 metri. Porte e finestre devono essere lasciate aperte il più possibile. Nei guardaroba, indumenti e oggetti personali «devono essere riposti in sacchetti porta abiti”.

Concerti

Particolari misure sono previste per gli orchestrali, che devono mantenere la distanza di almeno un metro dagli altri musicisti. Per gli strumenti a fiato la distanza aumenta a 1,5 metri e il direttore deve stare a 2 metri dai professori d’orchestra. “Per gli ottoni ogni postazione dovrà essere provvista di una vaschetta per la raccolta della condensa, contenente liquido disinfettante”. Gli orchestrali dovranno evitare l’uso di spogliatoi promiscui.

Teatro

La misura chiave è la distanza interpersonale anche durante le prove, nelle aree trucco, nel laboratori sartoriali etc. “L’uso promiscuo dei camerini è da evitare salvo assicurare un adeguato distanziamento interpersonale unito a una adeguata pulizia delle superfici”. Artisti e personale devono indossare la mascherina “quando l’attività non consente il rispetto del distanziamento”. Per manipolare gli oggetti di scena, gli attori devono indossare i guanti. I costumi di scena non possono essere condivisi se non vengono prima igienizzati.

Le linee guida


Leggi anche:

Exit mobile version