Sta facendo scalpore il caso del consigliere comunale leghista, Alcide Mosso, di Ferrara, che vuole sapere quante donne hanno abortito e quanti cambi di sesso sono avvenuto negli ultimi 10 anni.
Il consigliere leghista che vuole sapere quante donne hanno abortito
Il consigliere della Lega di Ferrara Alcide Mosso ha presentato nella giornata di ieri, 18 ottobre, due interrogazioni alla giunta comunale guidata dal sindaco Alan Fabbri.
Nello specifico Mosso ha chiesto di conoscere “quante donne che si sono presentate alle strutture del Servizio sanitario nazionale del comune di Ferrara per richiedere l’attivazione della procedura di IVG per motivi economici, sociali, psicologici, lavorativi, famigliari, hanno poi proseguito nel percorso fino ad arrivare all’IVG, relativamente al periodo dal 2011 al 2021, suddividendo il numero per anno di riferimento”.
L’interrogazione sulle persone che hanno cambiato sesso
Il consigliere leghista ha presentato anche un’altra interrogazione, sempre nella stessa giornata, chiedendo di essere informato su quante persone hanno chiesto di cambiare sesso negli ultimi dieci anni, “distinguendo se trattasi di persone di maggiore o minore età”.
Le polemiche
Le richieste di Mosso hanno scatenato un’ondata di indignazione. Il consigliere, che oggi ha ritirato entrambe le interrogazioni, ha dichiarato che si trattava di una “semplice statistica”, “dato che ormai le statistiche si fanno su tutto”.
Gli esponenti della nuova maggioranza di centro-destra, nonostante abbiano detto di non ritenere questi temi una ‘priorità’, soprattutto in questo periodo mostrano un particolare interesse per le tematiche riguardanti l’interruzione di gravidanza. Tanto da presentare diversi disegni di legge e interrogazioni proprio in questi giorni, anch’essi duramente contestati e visti come un tentativo di aggirare la legge 194 e limitare il ricorso all’Ivg.
Le interrogazioni di Mosso hanno creato scalpore anche nell’opposizione. La consigliera comunale appartenente al Gruppo Misto, Anna Ferraresi, ha dichiarato in una nota che “tali richieste dovrebbero essere rigettate al mittente, in quanto irricevibili e offensive“, e chiesto che le opposizioni nominino “una commissione urgente per questa ennesima ignominia”.