Cronaca

Consulta, eletti i quattro giudici: Marini, Luciani, Sandulli e Cassinelli | Ecco chi sono

Consulta, eletti i quattro giudici: Marini, Luciani, Sandulli e Cassinelli | Ecco chi sono
Foto di repertorio

Il Parlamento, riunito in seduta comune, ha completato l’elezione dei quattro giudici mancanti della Corte Costituzionale. Dopo un lungo iter, conclusosi con un accordo tra le forze politiche, sono stati nominati Francesco Saverio Marini, Roberto Cassinelli, Massimo Luciani e Maria Alessandra Sandulli. L’elezione è arrivata dopo 14 votazioni per un giudice e 5 per gli altri tre.

Chi sono i nuovi giudici della Corte Costituzionale

Francesco Saverio Marini e Maria Alessandra Sandulli seguono le orme dei loro padri, Annibale e Aldo, entrambi già giudici della Consulta. Marini, professore ordinario di Istituzioni di diritto privato, ripercorre il cammino del padre Annibale, che fu eletto dal Parlamento nel 1997 e divenne presidente della Corte nel 2005. Sandulli, docente di diritto amministrativo, continua la tradizione del padre Aldo, nominato giudice costituzionale nel 1957 e presidente nel 1968.

Roberto Cassinelli (Genova, 1956) è il profilo più politico tra i neoeletti. Con una lunga carriera tra Partito Liberale Italiano e Forza Italia, è stato deputato e senatore in diverse legislature. Laureato in giurisprudenza e avvocato cassazionista, ha sempre operato nel settore del diritto, occupandosi in particolare di giustizia, libere professioni e diritto delle nuove tecnologie. Durante il suo mandato parlamentare si è distinto per la difesa della libertà di espressione online.

Massimo Luciani: un punto di riferimento del diritto costituzionale

Massimo Luciani (Roma, 1952) è considerato uno dei massimi esperti di diritto costituzionale in Italia. Professore ordinario alla Sapienza di Roma dal 1992, è stato presidente dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti e accademico dei Lincei. Il suo impegno nella ricerca e nella didattica lo ha reso una figura di riferimento nel panorama giuridico italiano. La sua candidatura, sostenuta dal Partito Democratico, ha trovato ampio consenso tra i colleghi e le forze politiche.