Governo, il premier Conte oggi al Quirinale per le dimissioni. Il Conte-bis finisce oggi alle nove in punto. Da quel momento, dopo aver comunicato in Consiglio dei ministri la decisione di dimettersi prima di salire al Quirinale, l’avvocato si lancerà nella costruzione del suo terzo governo.
Conte, oggi le dimissioni: salirà al Quirinale
La resa è avvenuta per tre ragioni. La prima: senza l’azzeramento dell’attuale governo, l’arruolamento degli ormai famosi e (per ora) latitanti “volenterosi” si era rivelato un fallimento. La scorsa settimana, nonostante l’opera di proselitismo di Conte e di Bruno Tabacci, l’asticella del Senato si era fermata a 156 voti. Troppo pochi per andare avanti.
La seconda ragione della resa: domani (o al massimo giovedì) era in programma il voto in Senato sulla relazione del Guardasigilli Alfonso Bonafede. E, come aveva fatto capire chiaramente Luigi Di Maio, un’eventuale (e probabile) bocciatura del responsabile grillino alla Giustizia avrebbe decretato la fine dell’esecutivo aprendo una crisi al buio.
La terza ragione delle dimissioni di Conte è stato il pressing incessante del Pd e dei 5Stelle. Da settimane i due partiti hanno messo sotto assedio il premier per convincerlo che era necessaria l’apertura “di una nuova fase”, con la nascita di “un nuovo governo“. Molto di più, insomma, del rimpasto cui ormai si era rassegnato l’avvocato. Obiettivo dichiarato di Pd e grillini: permettere a Conte di restare in sella “allargando la maggioranza”. Quello sottinteso: ridimensionare il premier (forse con un vice e un nuovo sottosegretario dem a palazzo Chigi) e spingerlo a garantire “maggiore collegialità e rapidità d’azione” su tutti i dossier.
Fonte: Il Mattino