Sempre più intensi i controlli sul reddito di cittadinanza. Nei giorni scorsi a Palermo, un inviato de Le Iene, aveva pizzicato due presunti furbetti. Due palermitani che oltre all’assegno mensile dallo Stato intascavano, secondo le accuse, i guadagni di un’attività commerciale.
Controlli sul reddito di cittadinanza a Palermo
“Mi hanno dato 500 euro di reddito di cittadinanza”, aveva spiegato uno di loro al telefono, raccontando di essere disoccupato da diversi anni e che di tre persone in famiglia nessuno lavorava.
L’altra persona aveva invece raccontato di prenderne 638. Quando la “iena” era andata a chiedere spiegazioni ai due sul luogo di lavoro, all’inizio avevano negato addirittura di stare lavorando. Poi uno di loro aveva reagito con minacce, schiaffi e calci. I due riparavano e affittavano biciclette in centro.
La legge
Per i furbetti del reddito, la legge prevede pene molto severe, anche la reclusione da due a sei anni per chiunque presenti dichiarazioni false, oppure ometta informazioni dovute. Nei casi in cui si omette la comunicazione all’ente erogatore delle variazioni di reddito o patrimonio invece è prevista la reclusione da uno a tre anni.