“Niente scuola? Tutti a sciare! Vieni all’Abetone“: questo lo slogan della campagna del consorzio Abetone Multipass che propone il giornaliero a un euro per gli studenti dal 9 al 15 marzo, in piena emergenza coronavirus. E la campagna, effettivamente, ha richiamato moltissime persone l’8 marzo, complici le piste innevate e la bella giornata. E scoppia la polemica legata al coronavirus: mentre si moltiplicano gli appelli al senso di responsabilità di ciascuno, girano per il web le foto della massa di sciatori all’Abetone.
Coronavirus, “Niente scuola? Tutti a sciare! Vieni all’Abetone”
Il sindaco Diego Petrucci ha scritto su Facebook: “Sono giorni che lo ripeto, prendendomi anche sonore critiche da più parti… Questa situazione difficile può essere gestita solo con la responsabilità e il buon senso di ognuno di noi e responsabilità e buon senso significa evitare qualsiasi incontro che non sia assolutamente indispensabile. Significa rinunciare all’aperitivo, alla festa, al pub e anche ad ammassarsi a sciare.
A questo proposito voglio chiarire che tutti gli impianti di risalita sono gestiti da società private al pari di bar, ristoranti, negozi e quant’altro e sempre a questo proposito – da più parti sollecitato – tengo a precisare che la campagna promossa che inizierebbe da domani è di una società privata, mai comunicata al Comune e da me non condivisa e che ho chiesto di annullare immediatamente”.
La campagna promozionale all’Abetone
Il riferimento è alla campagna del consorzio Abetone Multipass che propone il giornaliero a un euro per gli studenti dal 9 al 15 marzo.
“Tale campagna promozionale, come detto, inizierà da domani (lunedì, ndr) e quindi è indipendente con il super afflusso che si è avuto oggi sulle piste, quello rientra – come dicevo all’inizio – nel senso di responsabilità di ognuno – prosegue il sindaco – Gli esercenti della montagna – compresi gli impianti di risalita – nella giornata di oggi si sono limitati a fare quello che facevano ieri e quello che viene fatto nel resto della Regione, sono stati aperti. Il mio invito – lo ribadisco ancora – è quello di stare a casa, di non esporre se stessi ed i propri affetti a problematicità che sono ormai chiare a tutti, ma di fronte a questo non c’è decreto o norma più efficace del nostro senso di responsabilità.
Io da parte mia provo a stare in casa il più possibile ed a utilizzare queste giornate per lavorare e mettermi in pari con tante cose che avevo lasciato indietro, provate a fare altrettanto! Per finire – anche su questo da più parti sollecitato- voglio chiarire che i Sindaci sono stati invitati a non prendere iniziative ordinatorie autonome che creerebbero ancora più caos di quanto già non ce ne sia! Infine sono in contatto costante con la Prefettura per capire in particolar modo come gestire i lavoratori pendolari con la Provincia di Modena, appena mi sarà comunicato qualcosa vi informerò”.