Tracce del coronavirus sono state rilevate nelle acque di scarico di Milano e Monza, durante controlli mirati sulle acque reflue raccolte dalle reti fognarie nelle due province.
Coronavirus, tracce nelle acque reflue a Milano e Monza
Le analisi hanno coinvolto l’Istituto di ricerca sulle acque Cnr-Irsa di Brugherio (Monza-Brianza) e il Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano
. La notizia arriva nel giorno in cui anche l’Istituto superiore di Sanità ha riferito il rilevamento di Rna virale in acque di scarico a Roma e Milano. Il materiale genetico del virus Sars-Cov-2 nelle acque di scarico permette di usare questo tipo di campionamenti come ‘spia’ della presenza di un focolaio epidemico.
“Abbiamo trovato materiale genico riconducibile al Sars-CoV-2 nei reflui in ingresso ai depuratori di Milano e Monza e Brianza che collettano circa 2 milioni di persone – riferiscono Fabrizio Stefani di Cnr-Irsa, Sara Giordana Rimoldi e Maria Rita Gismondo dell’ospedale Sacco -. Il genoma virale è stato confermato anche grazie a sequenziamento.
Era lecito aspettarselo dopo le informazioni rese note nei giorni scorsi su casi analoghi in Olanda e a Parigi, ma rassicurante è risultato verificare che il virus viene annientato dagli impianti di depurazione e le acque a valle ne risultano prive. Inoltre alcune indagini preliminari, tuttora in corso, stanno indicando come la vitalità del virus sia del tutto trascurabile già all’ingresso nei depuratori”.
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