Arriva un aiuto dal governo per partite Iva e lavoratori autonomi. Un bonus una tantum da 600 euro per tutte le partite Iva, i liberi professionisti, i lavoratori autonomi e i Co.co.co: è una delle misure previste nella bozza del decreto fiscale in approvazione il 16 marzo 2020. Secondo una prima bozza circolata ieri, il bonus sarebbe dovuto essere di 500 euro, poi aumentati nella notte nel corso della discussione.
Bonus da 600 euro per autonomi: cosa dice il decreto coronavirus
I 600 euro di bonus per far fronte all’emergenza coronavirus spettano ai lavoratori autonomi titolari di partita Iva attiva alla data del 23 febbraio 2020. Hanno diritto al premio anche i lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (i Co.co.co) attivi alla medesima data e iscritti alla Gestione separata.
Coronavirus, 600 euro una tantum per le partite Iva
I 600 euro sono un premio una tantum, significa cioè un pagamento a carattere straordinario, dettato proprio dall’emergenza coronavirus, che verrà versato una volta soltanto.
Per riceverlo non bisogna essere titolari di pensione né essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie. I 600 euro per gli autonomi e le partite iva non concorrono alla formazione del reddito.
Come richiedere il bonus all’Inps
L’indennità verrà erogata dall’Inps, previa domanda del lavoratore e nel limite di spesa complessivo di 170 milioni di euro per l’anno 2020.
Si tratta di un limite rigido. Il testo della bozza di decreto fiscale precisa infatti che se anche l’Inps dovesse rilevare uno scostamento, anche in prospettiva futura, rispetto al limite di spesa, non verranno adottati altri provvedimenti concessori.
Le altre misure del decreto fiscale
Il provvedimento fa parte di un pacchetto di misure a sostegno delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie. Tra le novità previste dal governo nella bozza di decreto fiscale del 15 marzo ci sono anche, ad esempio, il congedo parentale straordinario e il voucher baby sitter. Altre misure riguardano inoltre il pagamento dei mutui sulla prima casa.
Per i lavoratori dipendenti che hanno continuato a lavorare anche durante l’emergenza è stato introdotto un bonus da 100 euro.
Forze armate. Saranno assunti 320 tra dottori e infermieri
Per fronteggiare l’emergenza coronavirus sarà potenziata anche la sanità militare. Con procedure di arruolamento straordinario il personale sarà quindi aumentato di 120 medici e 200 infermieri: la ferma è di un anno. Inoltre la capacità di ricovero delle strutture militari viene incrementata con il potenziamento del Celio e l’acquisizione di due ospedali da campo, sei ambulanze per il biocontenimento, farmaci e strumenti di protezione.
Requisizione di cliniche e alberghi
Il capo della Protezione civile ha il potere di requisire presidi sanitari di qualsiasi tipo, ad esempio anche cliniche private, ed anche attrezzature e mezzi quali ad esempio ambulanze. Inoltre è prevista anche la possibilità, attraverso i prefetti, di requisire strutture alberghiere o altri immobili per ospitare le persone che non abbiano altre possibilità per passare il periodo di quarantena o di autoisolamento o quello si sorveglianza dopo la guarigione.
Più valore agli straordinari del personale
Dopo le assunzioni già programmate con il primo decreto del governo, il provvedimento approvato ieri sera viene in soccorso del personale del sistema sanitario nazionale prevedendo ulteriori fondi per gli straordinari di medici e infermieri, il cui valore orario aumenterà. A questa finalità è destinata la somma di 150 milioni, che passerà alle Regioni attraverso procedure accelerate in deroga alle norme in vigore.
Più verifiche in porti e aeroporti
Un altro capitolo importante dell’azione di contrasto al coronavirus passa per i controlli. In particolare è previsto il potenziamento degli uffici periferici del ministero della Salute che effettuano le verifiche su passeggeri e merci presso porti e aeroporti. Sarà rafforzata anche la rete di assistenza territoriale e scatta la possibilità di coinvolgere nel contrasto all’epidemia anche le strutture private non accreditate.
Tasse: versamenti sospesi alle partite Iva
Per tutti i contribuenti sono sospesi gli adempimenti tributari diversi dai versamenti, per il periodo che va dall’8 marzo al 31 maggio di quest’anno. Per quanto riguarda i versamenti, sono sospesi per le partite Iva con ricavi fino a 2 milioni: questi soggetti potranno non versare quanto dovuto nel mese di marzo per imposte e contributi. Questi versamenti potranno poi essere fatti senza sanzioni e interessi entro il prossimo 31 maggio.
Slittano anche le cartelle: si paga a giugno
Il decreto sospende anche i termini delle cartelle di pagamento ed anche degli accertamenti esecutivi dell’Agenzia delle Entrate e degli enti previdenziali in scadenza tra l’8 marzo e il 31 maggio. I relativi versamenti dovranno poi essere effettuati entro la fine del mese successivo ovvero il 30 giugno. Sono inoltre sospese le attività di controllo, accertamento, riscossione e contenzioso da parte dei vari enti impositori.
Credito d’imposta sugli affitti per il mese di marzo
Commercianti e artigiani potranno fruire di un credito d’imposta pari al 60 per cento del canone di locazione di negozi e botteghe, relativo al mese di marzo, in considerazione dei mancati guadagni legati alle chiusure forzate. Previsto poi uno specifico credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute per la sanificazione di locali e attrezzature di lavoro, con un massimo di spesa fissato a 20 mila euro.
Detrazione al 30% per chi aiuta lo Stato o altri enti
Le persone fisiche e gli enti non commerciali che effettuano erogazioni liberali legate all’emergenza Covid-19 a favore di Stato, Regioni, enti territoriali ed altri enti pubblici, associazione e fondazioni, potranno fruire di una detrazione d’imposta del 30 per cento, con un importo massimo della detrazione pari a 30 mila euro. Chi verserà le tasse senza sfruttare le sospensioni potrà essere menzionato, come riconoscimento, sul sito del Mef.
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