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Coronavirus, quanto guadagneranno le cliniche private (in Campania)

Nella lotta al coronavirus non ci sono solo i medici, gli infermieri, gli operatori della sanità pubblica, ma anche le cliniche private. E non lo fanno, ovviamente, a costo zero. Esiste un accordo tra Regione Campania e centri privati, di durata trimestrale, su cui La Repubblica ha acceso i riflettori. Leggendo il protocollo stipulato, infatti, ci sono delle clausole su cui occorre accendere i riflettori.

Coronavirus: quanto guadagneranno le cliniche private?

Un enorme flusso di soldi potrebbe finire nelle mani dei privati per effetto dell’emergenza Coronavirus. L’accordo prevede che i centri privati della Campania possano accogliere quattro tipologie di pazienti:

Niente di strano, se non fosse tra le righe dove si parla di soldi. La Regione Campania liquiderà ogni 30 giorni il 95% del budget mensile già assegnato nel 2018 a ogni struttura privata. Parametro già elevato: in altre regioni siamo all’80 %.

La Regione Campania pagherà senza conteggiare le prestazioni effettive

Ma il comma che rischia di aprire un polverone: “La Regione paga senza conteggiare le attività e le prestazioni che saranno effettivamente eseguite come avviene normalmente: ma a prescindere dal valore della reale produzione”.

C’è il dubbio che la Regione paghi a prescindere dalla rendicontazione. Ossia senza stabilire se quella struttura privata ha accolto o meno il paziente Covid?

Le tariffe

C’è poi il capitolo delle tariffe:

Oltre ai costi documentati per farmaci appropriati e dispositivi di protezione individuale.

L’accordo

L’accordo siglato il 28 marzo vale per 3 mesi, rinnovabile. Palazzo Santa Lucia offre ogni 30 giorni il 95 per cento del budget mensile già assegnato nel 2018 a ogni struttura privata. E, soprattutto, paga senza conteggiare le attività e le prestazioni che saranno effettivamente eseguite come avviene normalmente. È stato firmato dal direttore della sanità regionale Antonio Postiglione e dal presidente Aiop, associazione ospedali privati, Sergio Crispino

La reazione della Cgil

Duro il sindacato Cgil: «Questa remunerazione garantita alla sanità privata è superiore a quanto stabilito in questa fase nelle altre regioni».

Marco D’Acunto, segretario regionale della sanità privata Cgil, attacca: «Siamo di fronte a una disparità di trattamento rispetto ad altre regioni. Per esempio in Emilia l’anticipazione è dell’80 per cento e non del 95 come in Campania, si paga la terapia intensiva a 1100 euro al giorno e non a 1200.

Si poteva invece prendere il personale delle strutture private e destinarlo al pubblico. Non vorremmo che dopo questa emergenza la sanità privata in Campania diventi ancora più invasiva». Mario Zazzaro della Fp Cgil non ci sta: «De Luca intervenga a garantire almeno la salute dei lavoratori della sanità privata mettendo a disposizione materiale idoneo di sicurezza e non una semplice mascherina chirurgica a settimana».

Eppure le prestazioni in più, se pagate “a prescindere” in questi 3 mesi, potrebbero essere recuperate dopo l’emergenza dalle strutture private. Quindi, senza costi aggiuntivi. Anche se non è specificato nell’accordo. «Così sarebbe giusto – continua D’Acunto – Ma ci chiediamo con quali modalità e in che tempi saranno recuperate le attività».

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