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Il coronavirus può colpire anche il cuore: primo caso in Italia in un cardiopatico grave

Dai polmoni al cuore: il coronavirus, in oltre un caso su 5, colpisce il cuore, con un quadro clinico molto simile a quello di infarto e scompenso cardiaco. In Italia si è registrato il primo caso in un cardiopatico grave.

Il coronavirus può colpire anche il cuore

Il virus può anche localizzarsi direttamente nel tessuto cardiaco, come suggerito per la prima volta da un caso clinico riportato in Italia sull’European Journal of Hearth Failure: nel cuore di un paziente con sindrome Covid-19 e grave compromissione cardiaca (un gravissimo scompenso) è stata evidenziata la presenza di particelle virali nel cuore, in particolare il virus era presente in cellule infiammatorie interstiziali del tessuto cardiaco.

Il caso clinico

Il caso clinico è stato riportato da Eloisa Arbustini dell’Università di Pavia. «In questa emergenza stiamo accumulando diverse evidenze cliniche che mostrano come la sindrome Covid anche in forma lieve, senza polmonite, possa interessare il cuore e dare miocardite», spiega all’Ansa Marco Metra, direttore della Uoc di Cardiologia degli Spedali Civili di Brescia.

«Tuttavia, finora avevamo solo potuto ipotizzare che il virus potesse raggiungere il cuore – aggiunge Metra – ma con questo studio coordinato dalla professoressa Aerbustini di Pavia, abbiamo la prova che il virus può anche localizzarsi all’interno del tessuto cardiaco». Il team della Arbustini ha compiuto un esame al microscopio elettronico del tessuto cardiaco della paziente ottenuto mediante biopsia.

Le ipotesi

«Non sappiamo se il virus possa penetrare direttamente proprio nelle cellule cardiache (quelle muscolari che consentono al cuore di battere) – sottolinea all’Ansa la Arbustini – e non sappiamo se il virus abbia raggiunto il cuore attraverso il circolo sanguigno oppure se i macrofagi (cellule immunitarie) del paziente contenenti il virus siano migrate dal polmone e abbiano raggiunto il cuore; tante sono le ipotesi attualmente da valutare – rileva l’esperta – ma questo caso clinico offre un’informazione importante perché teoricamente il virus potrebbe raggiungere anche altri organi. Ma non sappiamo nulla ancora su cosa faccia».

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