Economia

Coronavirus, congedi parentali, legge 104 e voucher baby sitter: a chi spettano e come fare domanda. Per il bonus da 600 euro serve il libretto famiglia

Bonus e contributi per il coronavirus. Entro la fine del mese saranno disponibili tutte le procedure telematiche, le domande potranno esser retroattive. I dipendenti pubblici devono rivolgersi alla loro pubbliche amministrazioni. I dipendenti del privato avranno la conversione automatica dei congedi già richiesti. Per il bonus baby sitter manca ancora la modulistica.

Coronavirus. Congedi parentali, legge 104 e voucher baby sitter: a chi spettano e come fare domanda. Per il bonus da 600 euro serve il libretto famiglia

Per richiedere il congedo parentale allargato a 15 giorni per l’emergenza coronavirus, i lavoratori dovranno accedere ai canali telematici dell’Inps già previsti per le richieste di maternità e congedo “normale”. Per il voucher baby-sitter da 600 euro, invece, dovranno dotarsi di libretto di famiglia.

L’Inps ha diffuso le prime indicazioni concrete su come richiedere e utilizzare le misure contenute nel decreto Cura Italia, che prevede interventi a sostegno dei lavoratori, con figli piccoli cui badare, che fronteggiano l’emergenza coronavirus. Restano ancora alcuni aspetti informatici da mandare a regime, ma l’Istituto ha comunque voluto dare le prime informazioni.



Il congedo parentale da 15 giorni: come funziona

Si tratta, ricorda l’Istituto, di un congedo straordinario da 15 giorni massimi che si può sfuttare per il periodo che va dal 5 marzo al 3 aprile. È un congedo alternativo tra i due genitori (che quindi si possono suddividere il pacchetto ci giorni, ma non lo possono utilizzare insieme). Non è possibile richiedere il congedo se l’altro genitore è disoccupato/non lavoratore o con strumenti di sostegno al reddito o se in alternativa è stato richiesto il bonus per i servizi di baby-sitting. Il permesso è cumulabile con quello della legge 104.

Dipendenti del settore privato: a chi spetta e come fare domanda

Si fa riferimento ai genitori con figli entro i 12 anni di età. A loro andrà riconosciuta una indennità pari al 50% dello stipendio ed è assicurata la contribuzione figurativa: non perderanno nulla per il calco della pensione. Diverso il caso dei genitori di figli tra 12 e 16 anni: costoro possono astenersi dal lavoro per 15 giorni, ma non si vedranno accreditato nessuno stipendio e non avranno versamenti di contributi. Sono poi contemplati i genitori di figli con handicap in situazione di gravità senza limiti di età, purché iscritti a scuole di ogni ordine grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale: anche in questo caso l’indennità è al 50% e ci sono i contributi figurativi. Il congedo straordinario si estende a coloro che hanno già sfruttato i congedi parentali previsti dalla normativa e gli indennizzi a seconda dell’età del figlio per il quale richiedono il congedo COVID-19.

Nel caso dei dipendenti del settore privato, i genitori che al 5 marzo avevano già in corso una richiesta di congedo parentale “ordinario” non dovranno fare nulla e si vedranno convertiti i giorni nel nuovo congedo per il coronavirus. Lo stesso accade per i genitori di figli con handicap gravi, che al 5 marzo già fruivano di periodi di prolungamento del congedo parentale. non devono presentare domanda.



Chi invece non era in congedo, può già presentare domanda al proprio datore di lavoro ed all’Inps, utilizzando la procedura di domanda di congedo parentale già in uso. Dettaglia a tal proposito la pagina dedicata ai congedi del sito Inps che “le lavoratrici e i lavoratori possono presentare la domanda di congedo parentale online all’Inps attraverso il servizio dedicato o in alternativa al Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile o ancora attraverso gli enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi”. Per chi avesse figli tra 12 e 16 anni, la domanda non va presentata all’Istituto ma solo al proprio datore di lavoro. Infine i genitori di figli con handicap gravi sopra i 12 anni “dovranno presentare apposita domanda e nel caso in cui la fruizione fosse precedente alla data della domanda medesima, potranno farlo anche con data retroattiva, decorrente al massimo dal 5 marzo 2020, utilizzando la procedura telematica di congedo parentale, che sarà disponibile entro la fine del corrente mese di marzo, al termine degli adeguamenti in corso di ultimazione”.



Iscritti alla gestione separata Inps

In questo caso il Cura Italia prevede che il conteggio dell’indennità sia il 50% di 1/365esimo del reddito individuato come base di calcolo dell’indennità di maternità. Anche in questo caso, per i figli con handicap gravi non è previsto un limite di età a patto che siano iscritti a scuole o centri diurni di assistenza. Non ci sono minimi contributivi per accedere.

Per quanto riguarda le domande, i genitori con figli minori di 3 anni possono fare domanda all’Inps utilizzando la procedura di domanda di congedo parentale già in uso. Per quelli tra 3 e 12 anni, si potrà fare domanda retroattiva se, al massimo a partire dal 5 marzo, “utilizzando le procedure telematiche per la richiesta di congedo parentale, che sarà disponibile entro la fine del corrente mese di marzo”. Stesso disorso per i genitori con figli sopra i 12 anni e portatori di handicap grave. A differenza dei dipendenti del privato, i periodi di congedo parentale “ordinario” eventualmente già richiesti, anche se fruiti durante il periodo di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole, non potranno essere convertiti nel congedo COVID-19.

Lavoratori autonomi iscritti a gestioni Inps

Coinvolti sono i genitori con figli anche maggiori di 1 anno e fino a 12 anni di età o figli con handicap gravi senza limiti di età. In entrambi i casi l’indennità è al 50 per cento della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita annualmente dalla legge, a seconda della tipologia di lavoro autonomo svolto. Non è previsto il requisito della regolarità contributiva.

Per la domanda, gli autonomi con figli minori di 1 anno possono utilizzare la procedura Inps ordinaria. Quelli con figli di età tra 1 anno e fino ai 12 anni potranno presentare domanda all’Inps e se la fruizione è precedente alla domanda medesima, sarà possibile farlo anche con effetto retroattivo, decorrente al massimo dal 5 marzo, utilizzando le procedure telematiche per la richiesta di congedo parentale, “entro la fine del corrente mese di marzo, a seguito degli adeguamenti informatici in corso”. I genitori con figli con handicap dovranno “comunque presentare apposita domanda e, se la fruizione è precedente alla domanda medesima, potranno farlo anche con data retroattiva, decorrente al massimo dal 5 marzo 2020, utilizzando la procedura telematica di congedo parentale, che sarà disponibile entro la fine del corrente mese di marzo”. Non è prevista anche in questo caso la conversione automatica di congedi precedentemente richiesti.



Dipendenti pubblici: rivorlgersi alla propria Pa

L’Inps in questo caso non è l’interlocutore giusto: “Le modalità di fruizione del presente congedo per i lavoratori dipendenti del settore pubblico e le relative indennità sono a cura dell’Amministrazione pubblica con la quale intercorre il rapporto di lavoro”. Per la domanda, dunque, non dovranno rivolgersi all’Istituto ma alla propria Amministrazione pubblica “secondo le indicazioni dalla stessa fornite”.

Dodici giorni extra per la 104: frazionabili in ore

Nel caso dei lavoratori che accudiscono figli o parenti con disabilità, in aggiunta ai 3 giorni al mese già previsti dalla legge 104 il Cura Italia offre ulteriori 12 giorni complessivi per i mesi di marzo e aprile. “Tali giorni, anche frazionabili in ore, possono essere fruiti consecutivamente nello stesso mese”.

Per i lavoratori del settore privato che hanno una autorizzazione dei permessi valida per marzo e aprile non saranno necessarie nuove domande: “Può già fruire delle ulteriori giornate e i datori di lavoro devono considerare validi i provvedimenti di autorizzazione già emessi”. Se invece il lavoratore non ha una autorizzazione in corso di validità, la domanda andrà presentata con le modalità ordinarie e sarà automaticamente abilitata a garantire i 12 giorni extra. Infine, “I lavoratori dipendenti per i quali è previsto il pagamento diretto dell’indennità da parte dell’INPS (lavoratori agricoli e lavoratori dello spettacolo a tempo determinato), devono presentare una nuova domanda secondo le consuete modalità solo nel caso in cui non sia già stata presentata una istanza relativa ai mesi per cui è previsto l’incremento delle giornate fruibili”. Come nel caso del congedo, anche per i permessi della legge 104 i lavoratori del pubblico si devono rivolgere alla propria amministrazione e non all’Inps.



Voucher baby-sitting: chi ne ha diritto e come sfruttarlo

Vista la chiusura delle scuole, in alternativa al congedo il Cura Italia i genitori di figli under 12 al 5 marzo (o in caso di adozione e affido) e i genitori di figli con handicap gravi senza limiti di età possono sfruttare un voucher per baby sitter da 600 euro (1000 per il personale sanitario, della sicurezza o del soccorso pubblico).

Per sfruttare il voucher è necessario avere il libretto di famiglia. Si attiva sul sito Inps, nella sezione dedicata alle prestazioni occasionali. Sulla stessa piattaforma devono registrarsi anche i baby sitter che devono esercitare “l’appropriazione delle somme nell’ambito di tale procedura”.

Il buono vale 600 euro per famiglia per i dipendenti del settore privato, gli iscritti alla Gestione separata, i lavoratori autonomi iscritti all’Inps o non iscritti, purché arrivi comunicazione dalle rispettive casse previdenziali. Nel settore pubblico, riguarda: Medici; Infermieri; Tecnici di laboratorio biomedico; Tecnici di radiologia medica; Operatori sociosanitari e si estende al personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, impiegato per le esigenze connesse all’emergenza coronavirus. In questi casi si può arrivare ad un massimo di 1.000 euro per nucleo familiare.

Voucher baby-sitting, mancano ancora i moduli per fare domanda

Il bonus spetta per ogni figlio sotto i 12 anni, fermo restandi i limiti di 600 e 1000 euro per nucleo familiare. L’Inps non ha ancora definito l’iter per la domanda: bisognerà avvalersi “della modulistica ufficiale che a breve sarà messa a disposizione dall’INPS e della cui disponibilità sarà data tempestiva comunicazione con apposito messaggio dell’Istituto. La domanda, disponibile entro la prima settimana di aprile a seguito dell’implementazione informatica in corso, potrà essere presentata con le seguenti consuete modalità:
WEB – www.inps.it – sezione “Servizi online” > “Servizi per il cittadino” > autenticazione con il PIN dispositivo (oppure SPID, CIE, CSN) > “Domanda di prestazioni a sostegno del reddito” > “Bonus servizi di baby-sitting”;
CONTACT CENTER INTEGRATO – numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o numero 06 164.164 (da rete mobile con tariffazione a carico dell’utenza chiamante);
PATRONATI – attraverso i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.

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