Cronaca

Sei membri del Congresso degli Stati Uniti sono risutati positivi al coronavirus

Il contagio dilaga negli Stati Uniti: 6 membri del Congresso sono risultati positivi al coronavirus, mentre altri 30 sono in isolamento per evitare il contagio. Di fronte all’evidenza anche il Presidente Trump ha dovuto mettere da parte la sua arroganza e arrendersi: il tycoon ha fatto marcia indietro e ha completamente ribaltato la situazione, dopo l’annunciata riapertura entro Pasqua, Trump ha prorogato le restrizioni fino alla fine di aprile.

Coronavirus, positivi sei membri del Congresso degli Stati Uniti

Dopo i proclami e le battute irriverenti anche il Presidente Trump si arrende, la pandemia esiste e negli Stati Uniti rischia di fare più danni dell’uragano Katrina se non si corre subiti ai ripari.

Una catena

Gli eventi delle ultime settimane sono stati come una catena, ma i governanti del mondo sono rimasti ciechi e indifferenti rispetto a quanto stava accadendo.

Nessuno ha capito

Il nostro esempio non è servito a niente, noi per primi abbiamo preso in mano la situazione troppo tardi, ma abbiamo dato per primi l’esempio in Europa, ma gli altri Paesi? Perchè in Spagna le strade erano ancora piene mentre noi eravamo già chiusi in casa? New York era fremente di vita come ogni giorno, fino a una settimana fa, mentre le nostre strade erano deserte. Perchè?

Il virus arriva al Congresso

In questo scenario privo di certezze, arriva la notizia dell’attacco al cuore del potere americano, con ben 6 membri del Congresso contagiati, e altri 30 in isolamento. L’assemblea non dovrebbe riunirsi prima del 20 aprile, ma nel frattempo il virus non arresta la sua corsa: 160008 casi e 2948 morti fin ora.


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