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L’Iss ha commentato i dati del monitoraggio dopo le riaperture: il quadro generale dell’impatto dell’infezione in Italia rimane a bassa criticità

L’Iss ha commentato i dati del monitoraggio dopo le riaperture: il quadro generale dell’impatto dell’infezione in Italia rimane a bassa criticità, ma ci sono nuovi casi in quasi ogni regione del Paese. Molti dei casi registrati in questa settimana, però, verosimilmente hanno contratto l’infezione 2-3 settimane prima, ovvero tra la prima e la seconda fase di riapertura, tra l’11 e il 25 maggio.

Coronavirus in Italia: i dati del monitoraggio dopo le riaperture

I dati diffusi oggi dal ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità si riferiscono al periodo che va dell’1 al 7 giugno 2020. In quasi tutta la penisola sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio, ciò dimostra che l’epidemia di Coronavirus in Italia non è ancora conclusa, molti dei casi registrati in questa settimana hanno contratto l’infezione 2-3 settimane prima, ovvero tra la prima e la seconda fase di riapertura.

Non abbassare la guardia

Nonostante tutto, secondo l’Iss, complessivamente il quadro generale dell’impatto dell’infezione in Italia rimane a bassa criticità. In alcune realtà regionali, però, il numero di nuovi casi segnalati ogni settimana resta elevato, seppur in diminuzione, e dunque in alcune parti del Paese la circolazione del virus è ancora rilevante.

Il rispetto delle regole

È anche fondamentale mantenere elevata la consapevolezza della popolazione generale sulla fluidità della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico. L’indice di trasmissibilità Rt è al di sotto di 1 in tutte le aree del Paese. Naturalmente il virus continua a circolare anche se a bassa intensità, per cui non si può escludere l’occorrenza di possibili focolai.


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