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Coronavirus, domani Conte presenterà il nuovo Dpcm: ecco cosa cambia

L'italia da settimane è entrata nella seconda ondata di coronavirus. Domani, 18 ottobre, Conte presenterà il nuovo Dpcm. Ecco cosa cambia

L’italia da settimane è entrata nel pieno della seconda ondata di coronavirus. Domani, 18 ottobre, il premier Giuseppe Conte presenterà il nuovo Dpcm. Ecco cosa cambia per bar e ristoranti, movida e circolazione dei cittadini.

Coronavirus, verso il nuovo Dpcm: cosa cambia?

Chiusura anticipata di bar e ristoranti in un orario ancora da decidere tra le 22 o le 23 (sull’orario è in corso un braccio di ferro tra governo e Regioni) e divieto di circolazione dei cittadini alla stessa ora, limitazioni dell’attività di palestre, inizio delle lezioni alle 11 per gli studenti delle scuole superiori, smart working al 75%.

Sono le misure che il governo sta valutando in queste ore e che ha messo al centro della discussione con i governatori. Obiettivo è arrivare a una linea univoca su tutto il territorio prevedendo comunque che nelle Regioni dove più alto è l’indice di contagio ci possano essere provvedimenti più restrittivi.

Fonti di governo invece fanno sapere che non chiuderanno negozi di parrucchiere e centri estetici: la misura non è sul tavolo della discussione.
Fonti di Palazzo Chigi specificano che è iniziato ieri sera un confronto con i capidelegazione, proseguito oggi con le Regioni, gli Enti locali e anche con il Cts per ascoltare le voci dei territori e degli esperti in modo da approntare le soluzioni migliori per affrontare questa nuova ondata di contagio e tutelare nel modo più efficace gli interessi sanitari e socio-economici di tutti i cittadini.

Nuovo Dpcm: il commento del ministro Speranza

«Siamo più forti rispetto a marzo ma servono nuove misure per evitare che l’Italia raggiunga il livello di altri paesi» ha detto Speranza nella riunione con le Regioni, dove il centro del confronto-scontro è stato sul caos tamponi e sul ritardo dei territori.
L’idea di base, ha spiegato il ministro della Salute, è l’irrigidimento delle misure «con una distinzione di base tra attività essenziali e non essenziali perché abbiamo necessità di limitare i contagi».
Il governo è orientato a intervenire «adesso con più forza sulle cose non essenziali» per evitare di dover incidere domani su lavoro e scuola.
Poi la promessa per tranquillizzare gli operatori che saranno penalizzati: “Se decidiamo di chiedere a qualche comparto di cessare o limitare le proprie attività ci facciamo carico del ristoro».

I punti del nuovo Dpcm


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Il sito del Ministero della Salute

 

 

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