L’Europa giudicò basso il rischio coronavirus tre giorni prima del paziente 1 di Codogno: l’accusa del quotidiano spagnolo El Pais. Il giornale punta in dito dopo la visione del verbale della riunione avvenuta il 18 febbraio tra i delegati del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC).
Coronavirus, l’Europa sottovalutò il rischio: l’accusa di El Pais
Il quotidiano spagnolo è riuscito a mettere le mani sul verbale della riunione avvenuta appunto il 18 febbraio tra i delegati del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC). Al “nuovo virus cinese” furono dedicati solo 20 punti dei 130 del documento conclusivo.
Nessun rischio
Secondo il verbale, i responsabili sanitari dell’Unione Europea, riuniti in Svezia il 18 febbraio scorso, giudicarono basso il rischio per la popolazione, scrivendo nel resoconto finale che “Non ci sono avvertimenti sulla pericolosità del virus, la necessità di provare a vedere se è già in Europa, di procurarsi i mezzi per affrontarlo, di progettare misure”.
Polmonite sconosciuta
Secondo gli esperti europei i criteri per sottoporre un soggetto a tampone erano legati solo alla presenza delle singole persone a Wuhan, o ad eventuali contatti avuto con soggetti che erano stati in quella zona, allora epicentro del contagio. Vennero esclusi i pazienti con sintomi e anche quelli già ricoverati con polmoniti che all’epoca vennero definite “sconosciute”. Tre giorni dopo venne registrato il primo caso a Codogno.