Coronavirus, mancano le mascherine: l’appello dei farmacisti
“Non è un paese civile quello che obbliga le farmacie e gli alimentari a rimanere aperti e, al contempo, non garantisce la minima sicurezza a coloro che ritiene necessari mettere in prima linea”, si legge in una mail indirizzata alla presidenza del Consiglio.
“Abbiamo cercato con ogni sforzo e conoscenza di reperire mascherine FFP3 per i nostri collaboratori ma ogni tentativo e’ stato vano – lamenta un altro farmacista in una e-mail diretta al governo – Nonostante questo abbiamo continuato a lavorare con mascherine chirurgiche, praticamente inutili“.
“Pronti a chiudere”
E c’è anche chi minaccia di abbassare le saracinesche se alle farmacie non arriveranno forniture di protezione ad hoc. “Appena terminate le mascherine a due veli in nostro possesso, almeno le mie due farmacie chiuderanno le porte garantendo il servizio cosiddetto notturno – scrive un farmacista – e questo perché non mi perdonerei mai il senso di colpa di aver contribuito a diffondere un virus lasciando aperto un servizio di pubblica necessità senza le opportune e minime misure di igienico sanitarie”.
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