Cronaca

Emergenza Coronavirus: Galli, “tampone fatto quasi solo a chi ha infezione avanzata, ecco perché percentuale morti alta”

Torna a parlare della situazione dell’emergenza Coronavirus il primario infettivologo dell’ospedale Sacco Massimo Galli. Il professore pone un accento sulla percentuale delle morti che il Covid-10 sta provocando in Italia, metà delle quali in Lombardia. Secondo Galli l’alta percentuale è data dal fatto che i tamponi vengono eseguiti su pazienti con infezioni polmonari aggravate.

Coronavirus: Galli, “necessari più tamponi per comprendere il Covid-19”

“Nel mio ospedale, nell’arco dell’ultimo mese è deceduto il 15,4% dei pazienti”, spiega Galli, comparando il dato con quello dell’intera regione lombarda che si attesta sul 17% dei casi totali. “Questo conferma che il tampone è stato fatto quasi solo alle persone con infezione avanzata“, ha sottolineato il primario a Skytg24 che continua ribadendo che “il quadro clinico delle persone registrate è decisamente impegnato”. Al contrario, se così non fosse, il professore garantisce che la letalità non avrebbe un tasso così alto e che in Lombardia ci sono “dalle 5 alle 10 volte” più contagi di quanti non se ne è a conoscenza.

Galli si concentra poi sul discusso numero di tamponi effettuati ogni giorno che “non sono pochi ma sono assai meno di quanto sarebbe necessario“. Ciò spiega perché i dati a nostra disposizione sono parzialmente veri. La buona notizia, come va testimoniando l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera da diversi giorni, è la riduzione di pressione sugli ospedali nei rispettivi pronto soccorso. Gli accessi gravi ai nosocomi stanno riducendosi man mano che il tempo trascorre e le persone rispettano le direttive dei decreti nazionali e delle ordinanze regionali: “Questa è la vera buona notizia”, assicura Galli.


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