“L’Europa vuole mettere in ginocchio l’Italia”. Sono le parole della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni sull’emergenza coronavirus, nel corso della trasmissione “Dritto e rovescio” su Retequattro.
Coronavirus, il commento di Giorgia Meloni
“È un’Europa nella quale ciascuno pensa per sé ma è un’Europa nella quale altri pensano contro qualcun altro. In Europa abbiamo le persone che circolano liberamente ma non abbiamo un protocollo comune nel caso di rischio pandemia: l’Europa va in ordine sparso. Non abbiamo a monte un sistema unico di certificazione dei contagi e delle vittime perché ognuno sta facendo come gli pare e nessuno mi toglie dalla testa che altre nazioni abbiano nascosto quanti sono i loro contagiati e le loro vittime per poter puntare il dito contro l’Italia e per non avere il contraccolpo economico che stiamo avendo noi”. Lo dice Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, ospite di ‘Dritto e rovescio’ su Retequattro.
“Dopodiché, finché il problema era solo italiano, l’Europa -prosegue la leader di Fdi– ha messo 200 milioni per il Coronavirus compresa la ricerca; poi è diventato francese e tedesco e ora si comincia a parlare di miliardi. Abbiamo chiesto aiuto alla Banca centrale europea e guarda caso questa signora Lagarde ha fatto una gaffe che ci ha fatto perdere 17 punti sulla Borsa in poche ore… Perché una che è stata per due mandati a capo del Fondo monetario internazionale non sa che se dice ‘non siamo qui per chiudere gli spread’ la Borsa crolla?”.
“Siccome io non sono cretina, escludo che sia stata una gaffe. E se non è una gaffe, vuol dire che c’è un disegno, e se c’è un disegno, quel disegno è: ‘E’ solo colpa dell’Italia’ così da metterla in ginocchio in un momento di difficoltà per poi acquisire i suoi asset strategici a prezzi stracciati e costringerla ad accedere al Fondo salva Stati –si è chiesto perché proprio in queste ore l’Eurogruppo si è messo a discutere del Mes?– commissariare la sua politica economica, portare l’Italia al default e far pagare ai risparmiatori italiani il nostro debito. È il grande disegno, il grande sogno”.