Coronavirus, giovane età e buona salute potrebbero incidere sulla positività all’infezione?

Coronavirus, la giovane età potrebbe incidere sulla positività all’infezione? I casi di alcune persone sotto i 40 anni, positive ancora dopo oltre 1 mese dal primo tampone, dimostrano che, paradossalmente, il virus rimane nel corpo più al lungo. È il caso, ad esempio, del calciatore Paulo Dybala, 26 anni, e del giornalista delle Iene, Alessandro Politi, 32 anni. Entrambi risultano asintomatici, ma dopo oltre 40 giorni dal primo tampone risultano ancora positivi.

Coronavirus, la correlazione tra la giovane età e la positività

Dall’inizio il coronavirus è stato etichettato come “la malattia degli anziani”, perchè mieteva le sue vittime principalmente tra le persone oltre i 70 anni,…



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