Cronaca

Coronavirus, il Ministro della Salute Speranza parla della situazione in Italia “Dovremo abituarci a vivere con i nuovi focolai”

Coronavirus, in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino, il Ministro della Salute Speranza parla della situazione in Italia “Dovremo abituarci a vivere con i nuovi focolai, l’Italia è fuori dalla tempesta ma non è ancora al sicuro”.

Coronavirus, intervista al Ministro della Salute Speranza

Il Ministro parla a tutto campo dell’emergenza nel Paese, affrontando vari temi, dal ritorno a scuola ella proroga dello stato di emergenza, e afferma “L’Italia è fuori dalla tempesta. Ma non è ancora in un porto sicuro. Non ci sono più gli elementi di pressione dei mesi scorsi ma essere fuori dalla bufera non significa essere al riparo. Servono cautela e prudenza per evitare di vanificare il lavoro fatto in questi mesi per piegare la curva dei contagi”.

Lo stato di emergenza

C’è ancora incertezza sulla proroga dello stato di emergenza, nei giorni scorsi Conte e Speranza hanno tenuto un’audizione alle Camere per illustrare i parametri di un eventuale prolungamento, ma l’ultima parola spetterà al Parlamento “La decisione non è ancora assunta. Si tratta di valutare quali funzioni straordinarie siano indispensabili sul piano giuridico per la gestione dell’emergenza”.

I focolai

“Ci aspettiamo i focolai, ci accompagneranno per molto tempo. Per questo abbiamo messo in campo misure molto rigide. Tutti quelli che vengono dall’area extra Ue devono fare la quarantena di 14 giorni e da 16 Paesi dove esistono condizioni epidemiche e sistemi sanitari non sicuri abbiamo disposto il divieto di ingresso e transito oltre che bloccato i voli”, ha detto il Ministro.

La scuola

“Dobbiamo riaprire in sicurezza. Nella conferenza Stato-Regioni abbiamo condiviso le linee guida adottate il 26 giugno. Servono nuove risorse e investimenti a partire dal personale. Ci siamo impegnati a stanziare un altro miliardo di euro. Un obiettivo fondamentale è costruire una nuova relazione organica tra scuola e sanità. Nel 1961 in Italia c’era la medicina scolastica poi dimenticata. Oggi va ripristinata affinché la Sanità accompagni questo processo. Presidi e insegnanti non devono essere lasciati soli”, ha ribadito Speranza.

Il vaccino

Il Ministro ha parlato dei progressi nella ricerca del vaccino, e del suolo del nostro Paese “L’Italia è tra i Paesi leader in questa sfida mondiale. Con Germania, Francia e Olanda abbiamo firmato un contratto con AstraZeneca per avere 400 milioni di dosi di cui 60 entro la fine dell’anno. Stiamo parlando di un candidato vaccino, uno dei più promettenti, sviluppato all’università di Oxford, ma che vede l’Italia protagonista grazie al lavoro di realtà importanti di Pomezia e Anagni. Avremo certezze su questo vaccino da qui a poco”.

Nuovo lockdown?

“A marzo abbiamo fatto la scelta di chiudere tutto il Paese per evitare che l’onda alta che era arrivata al Nord investisse anche il Mezzogiorno. È stata una scelta giusta che ha salvato il Sud. Rivendico quella decisione. L’auspicio è che non si debba ricorrere a una nuova chiusura generalizzata, ma se fosse necessario procederemo con scelte immediate a chiudere solo le aree fuori controllo”, ha detto il Ministro.

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