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Coronavirus, morto lo scrittore cileno Luis Sepulveda: aveva 71 anni

È morto  lo scrittore cileno Luis Sepulveda. L’uomo era risultato positivo al coronavirus. Era ricoverato all’ospedale di Oviedo, in Spagna, da alcune settimane.

Coronavirus, è morto lo scrittore Luis Sepulveda

Lo scrittore cileno Luis Sepulveda è morto oggi all’età di 70 anni a causa del covid  nell’ospedale universitario di Oviedo, in Spagna, dove era ricoverato da settimane. Lo riferiscono i media spagnoli.

Addio a Sepulveda

Il Coronavirus si è portato via l’autore de “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, pubblicato in Italia nel 1993, con cui aveva conquistato la scena internazionale, e di “Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare”, diventata un film d’animazione per la regia Enzo D’Alo’, che lo ha consacrato come scrittore non solo per un pubblico adulto ma per tutte le età.

Combattente, arrestato due volte e condannato all’esilio durante la dittatura di Pinochet, nemico del neoliberismo, ecologista convinto, Sepulveda, che aveva riottenuto la cittadinanza cilena nel 2017, ha lottato contro la malattia fino all’ultimo all’Ospedale Universitario di Oviedo, nelle Asturie dove viveva dal 1996, a Gijon, con la moglie Carmen Yanez, poetessa cilena. Lo scorso ottobre aveva compiuto 70 anni festeggiati a Milano in un evento organizzato dalla sua casa editrice italiana, Guanda.

Il ricovero e la malattia

Lo scrittore cileno era ricoverato dal 29 febbraio, dopo aver fatto ritorno da un viaggio in Portogallo dove aveva partecipato a un festival letterario. L’autore è stato il secondo cittadino cileno risultato positivo al test: avuto i primi sintomi il 25 febbraio e si era rivolto per la prima volta a un medico il 27 febbraio, che ne aveva disposto il ricovero nell’unità di sorveglianza intensiva dell’ospedale Covadonga di Gijón per una sospetta polmonite. Dopo che il test ha mostrato la positività al Covid-19, Sepúlveda era stato trasferito nell’ospedale maggiore di Oviedo. Anche sua moglie era stata ricoverata in ospedale perché presentava sintomi sospetti. La Yáñez da due settimane era negativa ai test. A metà marzo la moglie aveva smentito che Sepulveda fosse in coma e aveva precisato che non era in fin di vita.


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