Cronaca

Coronavirus, l’Oms: “Il virus non sta cambiando”

“Il coronavirus non sta cambiando“. Lo evidenzia Mike Ryan, capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Il coronavirus non sta cambiando

“A breve raggiungeremo il tragico traguardo dei 5 milioni di casi. Ma anche se a volte si manifestano nei pazienti sintomi rari o nuoviquesto non vuol dire che il virus stia cambiando“.

Lo evidenzia Mike Ryan, capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in conferenza stampa a Ginevra. “In ogni caso – ha proseguito – bisogna continuare a monitorare tre elementi, in questo senso: tracciare l’infezione e come si diffonde nel mondo per capire come si trasmette e dove; tracciare le sequenze genetiche del virus per capire se stia evolvendo in maniera positiva o negativa, diventando più o meno patogenico. Dobbiamo infine studiare la sindrome clinica, per capire se ci sono differenze. Studiare tutti questi parametri in tempo reale e nel corso tempo è essenziale e serve uno sforzo globale per farlo”.

Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per il coronavirus dell’Oms, ha proseguito ribadendo che “il nostro network di esperti si riunisce costantemente, almeno due volte a settimana, per aggiornare le linee guida cliniche. I sintomi più comuni rimangono tosse, febbre, fatica, respiro corto, il sentirsi male in generale; poi ci sono sintomi non specifici come mal di testa e disturbi gastrointestinali (il 3-5% dei pazienti sperimenta vomito, nausea o diarrea), perdita di gusto e olfatto. Non tutti i pazienti iniziano con la febbre, molti si sentono solo male, e per questo occorre studiare per capire come progrediscono, se la situazione è diversa per i bambini o per le persone con malattie croniche. E’ un virus su cui stiamo imparando ogni giorno”.


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