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Coronavirus, Colao presenta i primi provvedimenti della fase 2 per lavoratori, anziani, imprese, negozi e mezzi pubblici

Come sarà la fase 2 del coronavirus? Cosa succederà ai lavoratori, alle imprese, ai negozi? La task force incaricata dal governo di guidare il Paese verso la riapertura dal lockdown del 4 maggio, guidata dal manager Vittorio Colao, ha illustrato in video conferenza con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte i primi provvedimenti che dovrebbero riguardare la ripresa delle attività nella fase 2 dell’emergenza coronavirus. Secondo i calcoli fatti dal team, “il prossimo step mobiliterà tra i 2,7 e i 2,8 milioni di italiani, ovvero coloro che torneranno a lavoro andando ad aggiungere a coloro che non hanno interrotto la loro attività durante questi ultimi due mesi. Il numero di lavoratori è in realtà molto più alto se si considerano poi le persone che sono in smart working da casa. Capitolo a parte poi per gli over 65 e altre fasce di lavoratori più in difficoltà che resteranno protetti.

Coronavirus, fase 2: i provvedimenti di Colao

Colao ha poi schematizzato i requisiti necessari per la ripartenza del paese in 5 punti. In questi si legge la necessità di attivare un protocollo per i mezzi pubblici, dato che il 15% degli impegnati nel settore della manifattura e delle costruzioni li utilizza per recarsi sul posto di lavoro.

Importante per la task force sarebbe poi aggiornare il protocollo di sicurezza firmato con i sindacati il 14 marzo, cercando anche di aumentare i dispositivi di protezione individuale a disposizione dei lavoratori. Stando a quanto dichiarato dal commissario straordinario Domenico Arcuri verrebbero distribuite 4 milioni di mascherine al giorno, ma ne servirebbero almeno 7 milioni. Su questo aspetto durante la video conferenza si è parlato anche della necessità di adottare un controllo sui prezzi delle mascherine, paventandosi anche l’ipotesi di imporre un prezzo politico che però rallenterebbe i tempo.

Ripartire anche prima del 4 maggio

Ci sarebbe poi anche la possibilità di far ripartire prima del 4 maggio, nello specifico il 27 aprile, le aziende che fossero già in grado di rispettare i protocolli di sicurezza in quanto anche solo una settimana in più di chiusura potrebbe costare molto care in termini di sostenibilità dell’impresa stessa.

Colao dice: “Chi ha tutto può partire subito, già dal 27 aprile”, con la discussione tra i ministri che si concentrata su cosa significhi realmente avete tutto: spazi, mascherine, turni adeguati al distanziamento, trasporti che evitano l’affollamento. La decisione finale, comunque, spetta al governo.

Distanza di sicurezza e sanificazione

Ulteriore aspetto di fondamentale importanza per l’avvio della fase 2 è che i luoghi di lavoro vengano sanificati e riorganizzati per garantire il rispetto delle norme sul distanziamento sociale. Secondo Colao chi rispetta questi requisiti potrà iniziare a lavorare già dal 27 aprile.

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