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Coronavirus, quali attività e aziende restano aperte dopo il nuovo Dpcm del governo

Coronavirus, quali attività e aziende possono rimanere aperte dopo il nuovo Dpcm del governo? Il provvedimento annunciato ieri sera in diretta Facebook dal premier Giuseppe Conte per la nuova stretta alle attività, con la chiusura di tutte quelle non strategiche, non è ancora entrato in vigore. Le nuove misure restrittive, infatti, scatteranno da lunedì 23. Pertanto, le attività produttive che rientrano nelle restrizioni annunciate nella giornata del 22 saranno regolarmente aperte.

Coronavirus, quali attività e aziende restano aperte?

In particolare, il provvedimento si concentra sulle aziende e sulle attività produttive, stabilendo che, a partire da lunedì, potranno proseguire a pieno regime solo quelle considerate “essenziali”. Nel suo breve messaggio, Conte non ha fornito molti dettagli, rimandando al provvedimento, anticipando solo che saranno autorizzate a proseguire le attività tutte quelle imprese coinvolte nella filiera agroalimentare, medica, dell’informazione e dei servizi essenziali. Una decisione resa necessaria dalla necessità di limitare la presenza delle persone sui luoghi di lavoro e contemporaneamente garantire i servizi ai cittadini, già provati nella lotta al coronavirus.


Tabaccai aperti, ma stop ai giochi

Con le nuove restrizioni, si erano diffusi dubbi e perplessità sulle rivendite di tabacchi e ricevitorie. I tabaccai resteranno aperti, così come le edicole, ma è praticamente certo lo stop al lotto, superenalotto, Superstar, Sivincetutto Superenalotto ed Eurojackpot. Si entrerà uno alla volta, e si dovrà garantire la distanza di sicurezza di un metro tra gli acquirenti.


La lista delle attività che possono rimanere aperte

Ecco quali sono le attività economiche considerate “essenziali”, che dunque dovrebbero rientrare tra le eccezioni contenute nel nuovo Dpcm. Si tratta della lista su cui hanno lavorato governo e parti sociali nelle ultime ore. Ecco l’elenco completo:

l presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato il blocco di “tutte le attività produttive non essenziali”. Ecco l’elenco di quelle ritenute essenziali e che quindi continueranno il loro servizio, tra queste trasporti e call center.

Restano aperti i ipermercati, supermercati, discount alimentari, i minimercati e gli altri esercizi non specializzati di alimentari che potranno vendere anche prodotti di prima necessità (ad esempio materiale di cancelleria, abbigliamento intimo, giocattoli, eccetera)». Per i medicinali nessuna limitazione.

In tutta Italia sono «consentite le attività che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità» in particolare «la produzione, il trasporto e la commercializzazione e consegna anche a domicilio di farmaci, tecnologia sanitaria e dispositivi medico-chirurgici, nonché le attività che possono essere svolte in modalità domiciliare ovvero a distanza o telelavoro». Aperti anche banche e uffici postali.

L’elenco delle attività essenziali che restano aperte



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