Coronavirus, la Rai chiude Porta a Porta dopo il contagio di Zingaretti: l’ira di Vespa “Apprendo che la direzione generale della Rai avrebbe deciso di non mandare in onda ‘Porta a Porta’ nelle giornate di oggi, mercoledì, giovedì. Da soldato, sono abituato da sempre a rispettare le decisioni aziendali. Ma questa mi sembra gravissima e pretestuosa”.
Coronavirus, la Rai ha chiuso Porta a Porta
Una decisione scaturita, pari, dopo il contagio di Nicola Zingaretti, ma il conduttore ha spiegato come il segretario del Pd sia stato ospite della trasmissione nel pomeriggio di mercoledì, e ha manifestato i primi sintomi sabato. Dunque il contagio non sarebbe avvenuto negli studi Rai, in quanto, come spiegato dallo stesso Vespa, che ha citato il direttore generale dello Spallanzani, professor Ippolito
Il rischio si limita alle persone che nelle 48 ore precedenti (e non 72, come nel nostro caso) abbiamo avvicinato la persona infetta per più di mezz’ora a meno di un metro di distanza. Questo con Zingaretti non è avvenuto. Non esiste pertanto nessuna ragione sanitaria su cui si fondi il provvedimento.
I controlli agli ospiti
“Poichè si è creato un allarme diffuso a via Teulada e tra i personaggi dello spettacolo ospiti della prima serata di venerdì – continua Vespa – ho chiesto domenica di poter fare un tampone per tranquillizzare tutto il nostro mondo. Com’era prevedibile, il tampone ha dato esito negativo. Ieri sera il presidente della Società italiana di Pneumologia e ordinario nell’Università Cattolica, professor Richeldi mi ha rilasciato un certificato di buona salute e asintomaticità, ritenendo che io possa andare in onda dal nostro studio“.
Nessun collegamento da casa
“Facendomi carico delle ansie del mondo produttivo del Centro tv di via Teulada – afferma Vespa – ho chiesto di poter condurre la trasmissione in collegamento da casa mia. Nemmeno questo mi è stato accordato. È sconcertante che mentre il Paese chiede sempre più informazione si chiuda una trasmissione importante senza un motivo ragionevole”.