Cronaca

L’Unione Europea negherà l’ingresso ai cittadini americani dal primo luglio

Coronavirus, le frontiere dell’Unione Europea chiuse agli Stati Uniti dal primo luglio: il rischio di avere una nuova ondata dei cosiddetti “casi importati” è troppo elevato, e l’Euoropa frena. Via libera agli ingressi per i viaggiatori provenienti da Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay.

Coronavirus, chiuse le frontiere dell’Unione Europea agli Stati Uniti

Dal primo luglio le frontiere esterne dell’Unione Europea saranno riaperte, ma non per tutti: manca ancora la comunicazione ufficiale, ma ormai è certo che l’Europa negherà l’ingresso ai cittadini americani, a causa del dilagare della pandemia di coronavirus, che nel Paese procede senza sosta, sia al nord che al sud.

I numeri dell’infezione in Europa

I diplomatici europei voglio aprire solo a Paesi con un tasso d’infezione da coronavirus pari o inferiore alla media Ue nelle ultime 2 settimane, attestata a 16 su 100mila abitanti.

Il continente americano fa paura

Bruxelles valuterà se il trend è in aumento o in diminuzione ed esaminerà la gestione dell’epidemia da parte di un Paese, oltre all’affidabilità dei dati. In questo senso, nei confronti di Stati Uniti e America Latina, c’è la più assoluta diffidenza: i dati non sarebbero rispondenti alla realtà, e i dati verrebbero omessi per evitare interventi esterni da parte di enti extra governativi.

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