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La storia del corriere Amazon licenziato: “150 pacchi in sei ore, non riusciva a portarli tutti”

Corriere Amazon licenziato 150 pacchi Valter De Cillis
Valter De Cillis

Ogni giorno, in poco più di sei ore di lavoro, Valter De Cillis doveva consegnare circa centocinquanta pacchi. Questo significa una media di due minuti e mezzo per pacco, un tempo ridottissimo che tiene conto di vari ostacoli: il traffico intenso, i ritardi causati dalle porte che non si aprono subito, i momenti di carico e scarico e persino il sacrificio di pause pranzo e delle necessità fisiologiche.

La pressione è altissima, e come racconta De Cillis, 30enne impiegato di Levante Logistica e subappaltato da Amazon, questi ritmi sono “massacranti.”

Corriere Amazon licenziato: non riusciva a consegnare 150 pacchi al giorno

De Cillis non è solo un corriere; è anche un sindacalista dell’Unione Sindacale di Base (USB), impegnato a difendere i diritti dei lavoratori come lui, costantemente sottoposti a ritmi disumani. Il suo impegno sindacale, tuttavia, non è stato visto di buon occhio dall’azienda. Dopo alcuni episodi in cui non era riuscito a completare tutte le consegne previste, De Cillis è stato più volte richiamato e sanzionato.

Nonostante le sanzioni disciplinari, ha continuato a denunciare le condizioni difficili in cui operano i corrieri della logistica, e alla fine, il 28 ottobre, è arrivata la decisione definitiva: il licenziamento. Secondo Valter, questo epilogo è stato un tentativo di zittire la sua voce critica all’interno dell’azienda e fermare la sua attività sindacale.

Il racconto di Valter De Cillis

Con profonda amarezza, De Cillis racconta la sua esperienza. Il lavoro nel settore della logistica, a suo dire, ha perso ogni dimensione umana, trasformando i lavoratori in “numeri” e imponendo loro ritmi al limite della resistenza. “Veniamo trattati come numeri, questo è un lavoro disumanizzante,” ha dichiarato, sottolineando la frustrazione di dover lavorare frequentemente oltre l’orario contrattuale senza riuscire, comunque, a rispettare gli obiettivi di consegna. Ogni giorno porta con sé un carico di stress e insoddisfazione, alimentato dalla consapevolezza di non poter mai abbassare il ritmo.

Il sostegno

A supporto di De Cillis si sono levate voci anche dagli Stati Uniti. Chris Smalls, il fondatore del sindacato Amazon Labour Union di Staten Island, New York, ha inviato un messaggio di solidarietà, dichiarando di essere al fianco di Valter nella lotta per migliori condizioni di lavoro. Smalls stesso è un ex dipendente Amazon licenziato per aver difeso i diritti dei colleghi e sa cosa significhi confrontarsi con i colossi del commercio.

Il caso di De Cillis non è isolato: le storie di lavoratori della logistica che denunciano condizioni di sfruttamento stanno diventando sempre più frequenti in tutto il mondo. In un contesto in cui le consegne devono essere rapide e puntuali, la qualità della vita dei lavoratori è spesso sacrificata per soddisfare le esigenze del commercio online, dimostrando come la battaglia per i diritti dei lavoratori continui a essere una sfida attuale.

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