“Il Golden power è uno strumento che il Governo ha per evitare la cessione di asset strategici a, diciamo così’, potenze straniere”. Il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa afferma di condividere la posizione del ministro dello Sviluppo Giorgetti. Ma che cos’è e come funziona? Sono le domande che in molti si stanno ponendo.
Cos’è e come funziona il Golden power e perché ne ha parlato Draghi in conferenza
“Il golden power va utilizzato quando è necessario e nelle ipotesi previste dalla legge“. Draghi ricorda il caso più recente quando è stata bloccata la vendita di una società italiana di semiconduttori che doveva essere acquistata da una società cinese: “è stata bloccata, questi sono gli usi anche di buon senso del golden power“. Draghi aggiunge che la carenza di semiconduttori ha costretto molti costruttori di auto a rallentare la produzione lo scorso anno quindi è diventato un settore strategico”. Vediamo insieme cos’è e come funziona.
Cos’è e come funziona il Golden Power
Cos’è il Golden Power, qual è il significato del termine e come funziona il meccanismo? Queste domande sono balzate nel corso della conferenza stampa del Premier Mario Draghi sulla questione dei vaccini anti Covid in Italia.
Volendoci limitare a una mera traduzione del termine, il significato di Golden Power è letteralmente quello di “potere d’oro”.
In realtà le due parole nascondono un senso molto più profondo che ha a che fare con il governo e con la necessità di proteggere le società operanti in settori particolarmente importanti.
Per dirla in poche parole, a chi si chiede cos’è il Golden Power potremmo rispondere definendolo una sorta di scudo pensato dall’esecutivo per tutelare le attività di alcuni comparti definiti strategici, tra cui ad esempio la sicurezza nazionale o la difesa.
Come funziona il Golden Power
Per comprendere al meglio cos’è il Golden Power vale la pena di esaminare come funziona questo meccanismo. Ma partiamo dalle origini.
Il cosiddetto scudo normativo del G.P. ha trovato terreno fertile nel decreto legge 15 marzo 2012 n. 21, con il quale è stata rivista e ridefinita la sezione dedicata ai poteri speciali del governo, esercitabili per salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori strategici.
Grazie al Golden Power l’esecutivo ha la facoltà di opporsi all’acquisto di determinate partecipazioni o comunque di dettare delle specifiche condizioni in merito, e può altresì apporre veti sull’adozione di particolari delibere aziendali.
Come ribadito dalla Commissione europea, l’esercizio di tali prerogative deve sempre avvenire in maniera imparziale, obiettiva, tramite criteri resi pubblici e deve al contempo essere giustificato da motivazioni di interesse generale. Il significato di Golden Power inizia ad essere più chiaro.
Quali sono i settori strategici
Ora che abbiamo compreso cos’è il Golden Power vale la pena di capire quali sono i suoi ambiti di applicazione. Per dirla in altre parole: su quali aziende il governo ha la facoltà di esercitare i poteri speciali? In linea di massima, i settori interessati sono i seguenti:
- Difesa
- Sicurezza nazionale
- Energia
- Trasporti
- Comunicazioni
Più in generale però, l’esecutivo può esercitare le suddette prerogative su tutte quelle società (sia pubbliche che private) che, si legge anche sul sito della Camera dei Deputati, svolgono attività considerate di rilevanza strategica.
Introdotto nel 2021 in Italia
Il golden power, introdotto nel 2012, ha di fatto superato in Italia lo strumento della golden share, sostituendo le partecipazioni azionarie munite di prerogative speciali con un potere di intervento dello Stato su specifiche operazioni in settori strategici.
Nel 2009, infatti, il sistema che prevedeva la golden share fu oggetto di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea, che pur riconoscendo “legittimo e difendibile” il fine di salvaguardare gli interessi vitali dello Stato, ritenne che il sistema italiano andasse oltre tale obiettivo e dunque violasse la libera circolazione dei capitali.
Si giunse quindi ad una nuova legge (n. 56/2012), dal significativo titolo “Norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni”: lo Stato può esercitare poteri speciali nei confronti di tutte le società che svolgono attività di rilevanza strategica. In pratica, si possono imporre specifiche condizioni all’acquisto di partecipazioni o porre il veto all’adozione di delibere relative a operazioni straordinarie o di particolare rilevanza. tali da compromettere gli interessi nazionali.
Nel tempo, i settori identificati come strategici sono aumentati, fino ad includere i servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G (c. d. “decreto Brexit”, poi legge n. 41/19) e sono stati ampliati ulteriormente nel 2020. La legge di conversione del c.d. “decreto Liquidità” (legge n. 40/20) prevede infatti che si potranno controllare operazioni societarie, scalate eventualmente ostili, non solo nei settori tradizionali delle infrastrutture critiche e della difesa, ma anche in quello finanziario, creditizio, assicurativo, energia, acqua, trasporti, salute, sicurezza alimentare, intelligenza artificiale, robotica, semiconduttori, cybersecurity“. (fonte: Ministero dello Sviluppo Economico)
Dove viene usato?
- “GOLDEN POWER
Il Consiglio dei Ministri, ai sensi del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, ha deliberato:
– l’esercizio dei poteri speciali in relazione all’operazione notificata dalla società AGC Inc. di acquisizione da parte di AGC Biologics Italy S.p.a. delle azioni ordinarie della società MolMed S.p.a.;
– l’esercizio dei poteri speciali in relazione all’acquisizione da parte di Banca Farmafactoring S.p.a. del controllo esclusivo di Banca Depositaria Italiana S.p.a. e successiva fusione per incorporazione di quest’ultima in Banca Farmafactoring S.p.a.; […]” (Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 54, 7 luglio 2020)
FONTI: IL SOLE 24 ORE, MONEY, DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE EUROPEE