L’estate e le vacanze entrano nel vivo, ma in tutta Italia aumentano i contagi e peggiorano i parametri delle ospedalizzazioni. Secondo il decreto Covid del 23 luglio, il tasso di occupazione di terapie intensive e aree mediche sono fondamentali per decretare il cambio di colore e retrocedere in zona gialla. Ma quali sono le regole? E come cambia la zona gialla secondo l’ultimo decreto? Vediamo insieme cosa si può fare e cosa no secondo le nuove regole.
Zona gialla, come e cosa cambia secondo l’ultimo decreto
Al momento tutta Italia è in zona bianca, tuttavia ci sono diverse Regioni a rischio e che nelle prossime settimane potrebbero diventare gialle, con il ritorno delle restrizioni. Adesso la soglia per cambiare colore viene fissata al 10% per le terapie intensive e al 15% per le ospedalizzazioni in area medica.
Come si torna in zona gialla:
Differenza tra zona gialla e bianca
Cosa si può fare ( e cosa no) in zona gialla
La maggior parte delle restrizioni della zona gialla sono decadute col tempo: tutte le attività sono state riaperte (tranne le discoteche) e il coprifuoco è stato eliminato il 21 giugno sul territorio nazionale. La regola più importante da rispettare in zona gialla è l’obbligo di mascherina, che torna sia al chiuso sia negli spazi aperti. Eccezione in Campania dove il governatore De Luca, con una ordinanza ha stabilito l’obbligo della mascherina anche all’aperto.
Adesso, in zona bianca, il limite è di sei persone al chiuso, mentre all’aperto le tavolate sono libere. Se si dovesse tornare in zona gialla, la soglia sarebbe di quattro persone, sia per i tavoli all’interno dei locali ma anche fuori.
Regole per spostamenti in zona gialla
Aumentano i ricoveri: Sicilia e Sardegna verso la zona gialla
Aumentano i ricoveri dei pazienti e le terapie intensive occupate in Italia. Sardegna e Sicilia le regioni più vicine a ritornare in zona gialla, con regole e misure anti-Covid più rigide rispetto a quelle attuali. Secondo il bollettino del 17 agosto sono 3.472 le persone ricoverate nei reparti ordinari (+138), mentre in rianimazione ci sono 423 pazienti, 19 in più rispetto al giorno precedente, con 49 ingressi quotidiani, il dato più alto dallo scorso 22 maggio. Il bollettino segnala 5.273 nuovi casi rilevati su 238.073 test giornalieri, con una percentuale di positivi del 2,2% . Le vittime dall’inizio della pandemia sono 128.510, i casi totali compresi morti e guariti arrivano a 4.449.606.
Sardegna e Sicilia sempre più gialle
La Sicilia supera per la prima volta la soglia del 15%, prevista dai nuovi parametri fissati dal governo, per i ricoveri in area medica non critica. Secondo i dati rilevati da Agenas al 16 agosto, la regione si attesta infatti al 16% del tasso di occupazione dei reparti con un aumento dell’1%. In rialzo anche il valore della Calabria al 14% (+1%), della Sardegna a 9% (+1%) e della Basilicata al 10% (+1%).
La Sardegna, invece, supera la soglia massima di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive da parte di pazienti Covid, fissata al 10%, attestandosi all’11%, dopo l’aumento di un punto percentuale registrato ieri.
La saturazione dei reparti non dipende solo dal numero assoluto di ricoverati, ma anche dalla capacità di accoglienza, dunque su un numero relativamente basso di posti letto in terapia intensiva, come quello di cui dispone la Sardegna, è bastato un nuovo ingresso per far superare la soglia (in totale i pazienti in intensiva, a ieri, erano 22 in totale).
Terapie intensive, cresce la media nazionale (+1%)
Per quanto riguarda le altre regioni, subito dopo la Sardegna si attesta la Sicilia con un 9%, dato stabile da 4 giorni. A seguire il Lazio stabile al 7%, la Toscana al 6%, Liguria e Puglia al 5%. Sale il tasso di occupazione, da parte dei pazienti Covid, nei reparti di terapia intensiva in Italia. La media nazionale si attesta al 5% con un incremento dell’1%, arrivato dopo 7 giorni stabili al 4%. Per quanto riguarda il tasso di occupazione dei reparti non in area critica, resta stabile da tre giorni al 6%.