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Cosa sognano i neonati, la psicologa: “Durante il sonno, consolidano ciò che imparano durante la giornata”

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Immagine di repertorio

Cosa sognano i neonati? La risposta della psicologa: “Durante il sonno i bimbi consolidano ciò che imparano da svegli”. Nonostante i neonati trascorrano solo poche ore svegli durante il giorno, sono straordinari assimilatori di informazioni. Tutto ciò che ascoltano, vedono e percepiscono viene successivamente elaborato mentre dormono. In un’intervista con Fanpage.it, la ricercatrice Valentina Silvestri ha illustrato cosa possiamo apprendere riguardo ai sogni dei neonati e l’importanza dell’attività onirica nello sviluppo dei più piccoli.

Cosa sognano i neonati, cosa dice la psicologa

I neonati trascorrono gran parte della loro giornata a dormire: secondo l’Istituto Superiore di Sanità, un bambino sano dovrebbe riposare tra le 14 e le 17 ore al giorno. Ma il loro cervello è già capace di sognare? I sogni, infatti, sono principalmente elaborazioni inconsce delle esperienze e delle percezioni vissute durante la veglia. Allora, cosa potrebbe mai sognare un piccolo di poche settimane che trascorre la maggior parte del tempo a nutrirsi e a dormire?

Per esaminare più a fondo la questione, Fanpage.it ha consultato la psicologa dello sviluppo Valentina Silvestri, assegnista di ricerca presso il Bicocca Child & Baby Lab dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.

L’intervista

“Il nostro team si concentra principalmente sull’analisi dello sviluppo delle capacità percettive, cognitive e sociali nei bambini nei loro primi anni di vita”, afferma Silvestri. “Il nostro obiettivo è comprendere come queste abilità si manifestano nelle fasi iniziali della vita e come evolvono durante la crescita. Inoltre, il sonno riveste un ruolo significativo in questo processo.”

“Tendiamo a credere che i neonati abbiano poche capacità e che le loro esperienze siano limitate. In realtà, quando sono svegli, i bambini sono straordinari elaboratori di informazioni – suoni, immagini e percezioni – e possiedono abilità ben superiori a quelle che immaginiamo: riconoscono i volti dei genitori, distinguono le voci e sono in grado di interpretare le espressioni facciali. Un nostro studio, realizzato in collaborazione con il team dell’Unità di Neonatologia della clinica Mangiagalli dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, ha rivelato che i neonati mostrano preferenze per determinate emozioni espresse dai volti, sentendosi più a loro agio di fronte a espressioni felici piuttosto che a quelle che comunicano paura. Purtroppo, non possiamo sapere con certezza cosa sognano i neonati, poiché non hanno le capacità linguistiche per raccontarcelo. Tuttavia, è noto che i bambini trascorrono circa il 50% del loro sonno nella fase REM, ovvero la fase del Rapid Eye Movement, che negli adulti è associata ai sogni. Questo suggerisce che la loro attività onirica è piuttosto intensa e che, con ogni probabilità, sognano le sensazioni e le immagini che vivono durante il giorno.”

“È vero che i bambini molto piccoli vedono in modo sfocato, simile a una persona miope. Tuttavia, questo non impedisce loro di percepire e osservare ciò che hanno di fronte. Fino a circa 60 centimetri, la loro vista è abbastanza chiara, consentendo di riconoscere oggetti e i tratti dei volti. Del resto, questa è la distanza tipica dal volto della mamma durante l’allattamento al seno: la Natura raramente agisce per caso. Non solo. Le ricerche indicano che durante il sonno, i neonati trascorrono una percentuale maggiore di tempo nella fase REM rispetto agli adulti. Questo suggerisce che i neonati potrebbero sognare addirittura più degli adulti. Tuttavia, è complicato stabilire se nei primi mesi di vita i loro sogni contengano una componente emotiva simile a quella degli adulti o dei bambini più grandi, poiché il loro cervello è ancora in fase di sviluppo. Nella primissima infanzia, è complicato distinguere tra sogno e sonno. Durante la fase REM, infatti, il cervello umano attua un processo di consolidamento della memoria. Questo implica che un sonno di qualità e quantità maggiore – come avviene nei neonati – contribuisce a rafforzare le reti neurali e a integrare ricordi e conoscenze. Numerose evidenze dimostrano come il sonno sia fondamentale per sostenere l’apprendimento e il processo di memorizzazione. Pertanto, nei neonati, sognare è strettamente legato all’imparare.”

 

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