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Cosa succede con le dimissioni di Draghi: nuovi possibili scenari

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha presentato le dimissioni nel tardo pomeriggio di oggi, 14 luglio. Adesso cosa può succedere con questa scelta? Qual è il ruolo di Sergio Mattarella?

Cosa succede dopo le dimissioni di Mario Draghi

Dopo il voto di fiducia al Senato di questa mattina, l’ex Presidente della Banca Centrale Europea ha dichiarato: “Stasera rassegno le dimissioni“. L’annuncio è stato dato durante il Consiglio dei Ministri e dopo il colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Con le dimissioni di Draghi si apre una crisi di Governo. Ma cosa succede e cosa dobbiamo aspettarci?

Il Movimento 5 Stelle si astiene dal voto di fiducia

Il Movimento 5 Stelle non ha preso parte al voto di fiducia in Senato, e a causa di questo voto ne è nata anche una scissione del Movimento. Questa rottura interna si riflette anche come rottura netta verso il Governo Draghi. Proprio dopo questa rottura, Draghi ha presentato le sue dimissioni.

Il Presidente della Repubblica potrebbe accettare le dimissioni o respingerle e convincere il premier a chiedere una fiducia, slegata da un provvedimento specifico, al Parlamento. Pur in conflitto con tutte le dichiarazioni del premier, l’ex presidente della Banca Centrale Europea (Bce) potrebbe scegliere di non dimettersi e verificare alle Camere il sostegno di una maggioranza politica al suo governo.

Lo scenario che esclude le dimissioni con reincarico di Draghi quasi non contemplano l’incarico di affidare la formazione di un nuovo governo a un’altra personalità che possa trovare una maggioranza tra le aule. Il Capo dello Stato dovrebbe indire subito le consultazioni, a partire dalla prossima settimana, per sondare la volontà dei partiti. Se non si riuscisse a trovare la maggioranza la strada sarebbe una sola: elezioni. A settembre, fine settembre probabilmente. Elezioni estive con campagna elettorale balneare che sarebbero una prima volta per l’Italia.

Ecco i possibili scenari.

Dimissioni del premier e nuove elezioni

La prima ipotesi, che nasce dalle dimissioni del premier Draghi, è andare a votare. Draghi ha detto in più occasioni che non è possibile per lui continuare senza l’appoggio del M5s. Senza ricomposizione della maggioranza si andrebbe quindi alle urne a settembre o a ottobre.

Nuovo governo e elezioni a febbraio

In caso di crisi, si potrebbe anche optare per un Governo provvisorio, in attesa delle elezioni a febbraio. Al posto di Draghi, Mattarella potrebbe nominare una nuova persona di fiducia, come l’attuale ministro dell’Economia Daniele Franco, che continuerebbe a seguire i dossier più importanti. Preparando il paese a un ritorno al voto al più tardi a febbraio

Nuovo Governo Draghi riconfermato con una nuova fiducia

Dopo le dimissioni, Sergio Mattarella potrebbe rimandare Draghi alle Camere. Lui detterebbe nuove regole “di convivenza” per la maggioranza; se il M5s vota la nuova fiducia, tutto sarebbe ricomposto.

Governo Draghi senza il Movimento Pentastellato

È una delle ipotesi meno realizzabile, perché diversi partiti e deputati stanno facendo pressione per andare al voto il prima possibile. Tra questi spicca Matteo Salvini, ma anche i pentastellati, già in un precario equilibrio dopo la scissione con Di Maio.

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