La salma di Papa Benedetto XVI è stata esposto ai fedeli dopo un trattamento di tanatoprassi, la tecnica usata per imbalsamare i corpi dei defunti. La pratica è stata usata anche con Pelé. Ma scopriamo insieme di cosa si tratta.
Papa Benedetto XVI, cos’è la tanatoprassi
Dopo la morte il corpo inizia il processo di decomposizione ma esiste una tecnica che ne rallenta il suo normale corso o addirittura può fermarlo. Si chiama tanatoprassi – o imbalsamazione temporanea – che permette di preservare i tessuti e l’aspetto del defunto per alcune settimane per esempio, in questo caso, per favorirne l’esposizione al pubblico. Viene sfruttata principalmente su personaggi di rilievo. La tecnica è stata utilizzata per le salme di Papa Benedetto XVI e Pelé, in vista dei funerali che si terranno in questi giorni.
Il corpo di Ratzinger
Il corpo di Ratzinger, morto all’età di 95 anni il 31 dicembre 2022, oggi è stato esposto alla camera ardente dove resterà fino a giovedì, il giorno del suo funerale. A trattarlo con la tanatoprassi è stato un team di medici guidato dal dottor Andrea Fantozzi. Ma vediamo in cosa consiste.
In cosa consiste la tanatoprassi?
Si tratta di un trattamento dopo la morte e consiste “nella cura igienica di conservazione del corpo dopo la morte, ma è soprattutto un trattamento che ha lo scopo di realizzare un processo altamente igienico nel settore funerario e cimiteriale”.
Viene fatta un’iniezione nel sisterma arterioso “di un fluido conservante e da una serie di cure estetiche che consentono di conservare un’immagine integra della persona cara, eliminando così per alcune settimane il processo di decomposizione”.
Dopo l’iniezione dei conservanti vengono utilizzati prodotti per restituire un aspetto di flessibilità alla pelle o cere per rimodellare il viso. Anche i capelli del defunto vengono acconciati. I tipi di trattamento sono naturalmente legati alle cause del decesso. Quest’imbalsamazione dura circa 10-15 giorni.