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Covid, pronto il parere dell’Aifa: ok alla terza dose di vaccino

Terza dose, via libera dell’Aifa per la somministrazione del richiamo del vaccino anti Covid. A beneficiare per primi della terza dose saranno i soggetti immunodepressi, trapiantati, grandi anziani, ospiti delle Rsa e sanitari a maggiore rischio. Per i richiami, secondo le indicazioni del parere della Cts Aifa, verranno utilizzati i vaccini a mRna, ovvero i vaccini Pfizer e Moderna.

Covid, terza dose di vaccino in Italia: il programma

Il programma prevede entro fine anno, probabilmente a dicembre, la terza dose agli anziani over 80 e all’inizio del prossimo anno, tra gennaio e febbraio, agli operatori sanitari. L’indicazione dell’Aifa di  procedere partendo proprio dai più fragili è una scelta già condivisa in queste ora anche in Europa, come in Spagna, oppure in Israele.

Le Regioni cominciamo a organizzarsi. “Se le autorità preposte danno l’ok, noi ci siamo. Mi auguro che la decisione possa essere presa il prima possibile perché prima si parte meglio è”, fa sapere il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. “Farò la terza, la quarta, la quinta ed anche la sesta dose, se sarà necessario“, ha sottolineato il presidente della Campania, Vincenzo De Luca.

Fragili e anziani primi a ricevere la terza dose

Fragili e anziani sono proprio le prime categorie che riceveranno la terza dose. I medici infine,  che furono i primi a ricevere i vaccini a partire dagli ultimi giorni del dicembre scorso, riceveranno la loro terza dose a partire dal prossimo anno. Al momento sono 644, secondo un aggiornamento della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), che stima che i non ancora vaccinati siano
1500: una percentuale dello 0,3%. “Si tratta di una minima parte dei colleghi, ma anche questi piccoli numeri costituiscono una sconfitta per la professione”, afferma il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli.

Ema: “Stati Ue procedano se ritengono necessario”

Anche l’Ema ha dato il “via libera” lasciando però la scelta finale ai singoli governi. “Le autorità nazionali possono procedere in ogni caso con piani per somministrare dosi addizionali o richiami di vaccino, come misura proattiva per proteggere la salute pubblica, prima che una decisione da parte del regolatore possa essere presa. Questo tipo di decisioni sono pienamente comprese dall’Agenzia nel contesto di emergenza in cui siamo“, ha ricordato il responsabile della strategia sui vaccini Marco Cavaleri.


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