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Covid: l’allarme dei medici “curva epidemica fuori controllo, nuovo Dpcm ultimo tentativo prima del lockdown”

I medici italiani lanciano l’ennesimo allarme sulla curva epidemica riferita ai contagi da Coronavirus. “I numeri evidenziano che ormai l’epidemia è fuori controllo e sono particolarmente preoccupanti sia i dati sui nuovi casi sia quelli relativi ai nuovi ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive” afferma Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, aggiungendo che le misure del nuovo Dpcm “potranno eventualmente rallentare l’epidemia, ma non bloccarla“.

Coronavirus in Italia: curva epidemica fuori controllo

I numeri “mantengono un trend di crescita e preoccupano – ha chiarito Andreoni – anche perché il picco ancora non è stato raggiunto. Bisognerà valutare l’effettivo risultato che le misure porteranno, perché se i numeri continueranno a salire diventa sempre più concreto il rischio di criticità insostenibili per gli ospedali“.

Oggi, ha osservato Andreoni, “ai fini epidemiologici per un contenimento della pandemia sarebbero auspicabili misure ancora più drastiche, ma la scelta è della politica”. Tuttavia, “lasciare che l’epidemia corra troppo significa rischiare il collasso degli ospedali“.

Medici ospedalieri: “Situazione è gravissima”

La situazione negli ospedali “è gravissima e assolutamente critica, con pronto soccorso e reparti ormai intasati e il 118 subissato di chiamate: con questo ritmo di contagi entro la seconda settimana di novembre si satureranno le terapie intensive, mentre sono già in grande sofferenza i posti nei reparti Covid ordinari e nelle sub-intensive“.

Lo sottolinea Carlo Palermo, segretario del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed. Il nuovo Dpcm, afferma, è “un punto di equilibrio tra esigenze economiche e sanitarie, ma potrebbe non bastare“.

Il nuovo Dpmc

Quello che si delinea attraverso le misure del nuovo Dpcm, rileva Palermo, “è quasi un lockdown nei fatti ma se non dovessero esserci risultati concreti in termini di riduzione dei contagi, sarà allora inevitabile un lockdown totale. È evidente che la pressione sugli ospedali sta diventando insostenibile, dal momento che – evidenzia – è praticamente saltata la possibilità di contenimento dell’epidemia attraverso i servizi territoriali“.

Questo perché, rileva Palermo, “i tamponi non bastano, l’assistenza domiciliare è pressoché assente con le unità di medici Usca per le cure a casa che presentano problemi di organici, e con il sistema di tracciamento ormai impossibile dato l’altissimo numero di contagi. L’unico presidio al quale i cittadini si stanno rivolgendo in massa sono proprio gli ospedali, che sono però presi d’assalto anche da pazienti poco sintomatici che non avrebbero bisogno di cure ospedaliere o da cittadini che richiedono tamponi“.

Ordine dei medici: “Dpcm ultimo tentativo prima del lockdown”

Le misure del Dpcm illustrate dal premier Conte rappresentano l’ultimo tentativo del governo prima di un inevitabile lockdown totale, se non dovessero funzionare“. Lo afferma il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli, aggiungendo che “se nel giro di 15 giorni gli indicatori peggioreranno, credo sia responsabilità del governo adottare misure ancora più drastiche con un lockdown totale“.


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