Cronaca

Covid, infetta cani e gatti e causa miocarditi: si tratta della variante inglese

Covid, la variante inglese può infettare gli animali e causare miocarditi. Uno studio appena pubblicato sulla rivista Veterinary Record documenta infatti, per la prima volta, il contagio di sei gatti e un cane con la variante inglese emersa lo scorso anno in Gran Bretagna.
 

 

Covid, infetta animali e causa miocarditi: si tratta della variante inglese

Tutti gli animali studiati hanno sviluppato sintomi cardiovascolari compatibili con una miocardite. Indizi che potrebbero indicare una maggiore trasmissibilità della variante inglese, e una maggiore capacità di causare complicazioni gravi, anche nei confronti dei nostri amici a quattro zampe.

 

 

Miocarditi e infezioni ad animali di compagnia

Tra dicembre del 2020 e marzo del 2021 hanno notato invece un fatto insolito: un aumento inspiegabile nel numero di cani e gatti che venivano ricoverati nel centro con sintomi compatibili con una miocardite virale. Negli esseri umani la miocardite è una delle complicazioni non respiratorie più comuni di Covid, e la coincidenza temporale dell’aumento dei ricoveri con il picco di contagi provocato dalla variante inglese negli esseri umani sembrava fin troppo sospetto.

 

 

 

I test sugli animali

Gli autori dello studio hanno deciso di testare gli animali in cerca del virus. Dei sette animali studiati, tre sono risultati positivi al tampone, e le analisi seguenti hanno confermato che l’infezione era causata proprio dalla variante inglese. Altri tre, pur non presentando tracce del virus nell’organismo, sono risultati positivi ad un test sierologico, il segno di un contatto recente con Covid. Per gli autori della ricerca si tratta di indizi chiari: cani e gatti sono suscettibili alla variante inglese, e probabilmente rispetto al virus tradizionale quello inglese provoca un maggior rischio di gravi miocarditi nei nostri animali domestici.

 

 

Rischi per gli essere umani

Fortunatamente, i rischi per gli esseri umani sembrano minimi: tutti gli animali studiati erano stati infatti contagiati dai loro padroni, e in nessun caso è stato registrato un contagio da animale a uomo, o tra animale e animale. Se non rappresentano dunque un veicolo di infezione, cani e gatti sono comunque a rischio con l’arrivo delle nuove varianti. Un motivo in più per prestare attenzione alle norme di prevenzione e per aderire alla campagna di vaccinazione anti Covid . Se non per proteggere la propria salute, almeno per tutelare quella dei nostri amici a quattro zampe.

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