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In autunno rischio nuove chiusure, il ministro della Salute Speranza è schietto: “Il virus esiste ancora”

L’estate è ormai agli sgoccioli e ci avviciniamo ad un secondo autunno in cui dovremo convivere con la pandemia da Covid. Cosa succederà con l’arrivo delle stagioni fredde? Ci sarà un ritorno alle chiusure e ai vecchi sistemi adottati lo scorso anno, ora che quasi l’80% della popolazione è vaccinata e il sistema del Green Pass è rodato?

Rischio chiusure per Covid in autunno: cosa succederà?

A questa domanda ha già dato una prima risposta il ministro della Salute Speranza, un chiarimento senza troppi giri di parole che non ha lasciato margine ad ulteriori dubbi. Il ministro della Salute Speranza ha parlato, per la prima volta da mesi, di chiusure e ritorno ai vecchi sistemi pre-Green Pass. Lo ha fatto a margine del G20 dei ministri della Salute, scambiando due parole con il Corriere della Sera.

Le parole del ministro Speranza

Il tema di un ritorno alle chiusure in vista dell’autunno spaventa, soprattutto ora che l’Italia ha ricominciato a riprendere possesso delle vecchie abitudini: “Il virus esiste ancora, è forte e circola. O rafforziamo ancora la campagna vaccinale, o siamo costretti a immaginare che a un certo punto bisognerà usare le misure del passato” ha detto Speranza, aggiungendo: “In pandemia la coperta rischia di essere corta, o la tiriamo con forza dalla parte dei vaccini o dovremo immaginare nuove chiusure.

Se la difesa del diritto alla salute e la necessità di evitare nuove privazioni della libertà ci dovessero portare a questa soluzione, certo non ci spaventeremo e non ci fermeremo“.

La questione dell’obbligo vaccinale

Se la soluzione, secondo il ministro, è nella campagna vaccinale, c’è un tema ad essa correlato sollevato proprio dal Presidente del Consiglio Draghi durante l’ultima conferenza stampa: l’obbligo vaccinale.

Al momento questa opzione non è ancora vicinissima alla realtà, ma potrebbe esserlo presto; anche su questo si è espresso il ministro Speranza: “Il vaccino è lo strumento per evitare nuove misure restrittive” ha detto, aggiungendo “Non è una scelta già determinata e certa, ma uno strumento che abbiamo e se necessario andrà attuato senza paura. Si valuterà il quadro epidemiologico e dalle ospedalizzazioni on particolare riferimento a terapie intensive e decessi. Dati che verranno incrociati con la percentuale di vaccinati.

(…) Potremmo trovarci in difficoltà anche con più del 90% di vaccinati, o al contrario non avere bisogno dell’obbligo pur senza raggiungere quella quota“.

“Il passaggio dell’Ema renderebbe tutto più facile, ma i vaccini sono già sicuri e quindi si può fare anche senza, come è stato per il personale sanitario. Un governo ha sempre un margine di scelta“; sul fatto che l’obbligo sarà o meno per tutti, il ministro Speranza ha ribadito: “Si valuterà col passare delle settimane“.

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