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Covid Campania, cosa c’è scritto nell’ordinanza di De Luca sulle scuole e perché il Governo vuole impugnarla?

Cosa c’è scritto nell’ultima ordinanza del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, sulle scuole, e perché il Governo vuole impugnarla? Vediamo insieme di chiarire tutti i dubbi sulla prima ordinanza del 2022 in Campania.

Ordinanza scuole in Campania e Governo: cosa succede?

Nell’ordinanza firmata ieri dal governatore campano si legge: “è disposta la sospensione delle attività in presenza dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e dell’attività scolastica e didattica in presenza della scuola dell‘infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado.

Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.

Contrasto anche alla movida

Sull’intero territorio regionale, fatta salva l’adozione di ulteriori provvedimenti in conseguenza dell’evoluzione della situazione epidemiologica, con decorrenza dalla pubblicazione del presente provvedimento e fino al 29 gennaio 2022:


CLICCA QUI PER SCARICARE L’ODRINANZA DI DE LUCA


Braccio di ferro tra De Luca e Governo

È scontro tra Vincenzo De Luca e il governo, pronto ad impugnare la decisione del governatore campano con un passaggio nel prossimo consiglio dei ministri. “Il governo ha scelto di tutelare il più possibile la scuola, come presidio fondamentale per la nostra comunità. E quindi l’indirizzo è e resta: scuola in presenza e in sicurezza”, dice il ministro della Salute Roberto Speranza. “Non vogliamo che siano i più piccoli, i nostri figli, a pagare il prezzo di questa nuova fase epidemica”.

La linea del Governo, Bianchi: “La scuola riaprirà in presenza”

La linea del governo non cambia. Che la “scuola riaprirà in presenza e in sicurezza” ribadisce anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. “Noi siamo molto attenti come sempre alle voci che ci vengono dal Paese ma anche alle tante voci che ci dicono che la scuola deve essere in presenza. Abbiamo fatto un dispositivo graduato che permette di cogliere tutte le esigenze delle diverse parti del Paese”, dice.

Sulla stessa lunghezza d’onda il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: “Ci sono le condizioni perché la scuola possa ripartire in sicurezza”, dice, spiegando che è stata fatta una attenta valutazione della situazione del sistema scolastico da parte del Cts, della cabina di regia e del governo, e sono state aggiornate le regole per gli isolamenti e le quarantene. “Ci sarà certamente un incremento dei casi di positività, ci saranno classi che andranno in didattica a distanza”, ha proseguito Sileri, “anche perché nella fascia di età under 19 la percentuale di vaccinati è più bassa, ma nel complesso il Governo ha ritenuto che le nuove regole possano rendere sostenibile il ritorno in classe in presenza”.

Il Governo pronto a impugnare decisione

Il governo è orientato a impugnare la decisione del governatore della Campania. Lo si apprende da fonti di palazzo Chigi. Per l’impugnativa sarà necessario un passaggio nel prossimo consiglio dei ministri.


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