Cronaca

Covid Campania: ritardi nei tamponi, i medici “rischiamo di crollare”

La Campania partiva da una condizione di posti letto/100.000 abitanti inferiore del 30% rispetto alla media nazionale

Covid: la situazione in Campania diventa sempre più critica. Gli ospedali sono al collasso e i medici molto preoccupati.

In tutta Italia non sembra andare meglio. Oltre il 50% dei posti letto internistici è occupato da pazienti, con punte regionali elevatissime (Piemonte 93%, Bolzano 104%).

Non tutte le Regioni partivano dallo stesso livello di posti letto quando è scoppiata la pandemia: la Calabria aveva circa 1/3 dei posti letto internistici del Friuli, rapportati alla popolazione, la Campania partiva da una condizione di posti letto/100.000 abitanti inferiore del 30% rispetto alla media nazionale.

Covid in Campania, il grido d’aiuto dei medici

«La sindrome di burnout nei medici la vedremo molto presto, siamo molto vicini al collasso, o diminuisce il contagio e arrivano rinforzi negli ospedali o rischiamo seriamente di crollare».

È chiaro Piero Di Silverio, medico ospedaliero e vicesegretario regionale in Campania di Anaao Assomed, (sindacato che raccoglie circa 23mila medici ospedalieri in Italia e oltre 2mila in Campania) nell’analizzare lo stress e l’agitazione dei medici campani.

«La cosa grave – spiega – è che la Regione, dal presidente Vincenzo De Luca all’Unità di Crisi, non coinvolge i medici in nessuna fase decisionale, abbiamo scritto decine di documenti chiedendo un semplice colloquio per spiegare i problemi, fare proposte. Non ci rispondono nemmeno».

Per questo l’Anaao ha indetto oggi un d-day, una mobilitazione su due direttrici: d come diffida e d come diritti, dignità, decoro della professione.

L’assistenza sanitaria in Campania è carente

La denuncia arriva da Pina Tommasielli, medico di famiglia, componente dell’Unità di crisi, e voce critica a proposito dell’eccessiva centralità degli ospedali nelle strategie di risposta al virus Covid:  «Cure a casa e tamponi flop Napoli – dice in un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Mattino” – Asl partite in ritardo».

L’assistenza sanitaria per il Covid in Campania ha mostrato pecche per tamponi effettuati e comunicati con ritardo, Usca e team Covid insufficienti, cure e monitoraggi a casa col contagocce, poche quarantene in luoghi protetti.

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