Covid, la Campania da oggi diventa zona arancione e adotta nuove regole. Abbandonano la zona rossa anche la Valle D’Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano. La zona gialla accoglie invece da oggi Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria, come stabilito dalle ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza.
La Campania è zona arancione: le regole da seguire
Nella zona arancione secondo le regole attualmente è vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, se non per motivi di lavoro, necessità e salute. Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Vige la raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune.
Bar e ristoranti
Bar e ristoranti sono chiusi 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. È prevista la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno.
Musei e mostre
Chiusura confermata per musei e mostre.
Scuola
Capitolo scuola: didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori. In aula scuole dell’infanzia, elementari e medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori. Infine, è disposta la riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie. Restano chiusi piscine, palestre, teatri, cinema.
Con ogni probabilità, i cambiamenti di colore non saranno gli ultimi prima di Natale. Il nuovo Dpcm, entrato in vigore il 4 dicembre, prevede infatti la possibilità di revisionare lo status ‘cromatico’ delle regioni ogni settimana, sulla base dei dati della cabina di regia. La suddivisione in zone sarà mantenuta almeno fino al 6 gennaio, secondo quanto affermato da professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del Cts, a Sky Tg24 Live In Courmayeur.