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Covid, per i guariti basterà una sola dose di vaccino entro 12 mesi

Per le persone guarite da Covid basterà una sola dose di vaccino entro 12 mesi dal primo tampone negativo dopo la malattia. L’annuncio è del sottosegretario alla Salute Andrea Costa: si estenderebbero così i tempi della normativa attuale, che prevede un’unica dose entro 6 mesi dalla guarigione (e due se sono passati più di 6 mesi).

Per i guariti dal Covid basterà una sola dose di vaccino entro 12 mesi

Il provvedimento, ha annunciato Costa, già all’attenzione dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), “verrà adottato in tempi brevi, già probabilmente entro questa settimana“. Diversi studi sui guariti hanno mostrato infatti che l’immunità data dalla malattia dura almeno 9 mesi. Inoltre, ha spiegato il sottosegretario, c’è un problema pratico: “Molti cittadini che hanno contratto Covid e che facevano una dose di vaccino avevano poi difficoltà ad ottenere il Green pass, perché in alcune Regioni la dose era somministrata dopo i 6 mesi previsti. La piattaforma del sistema non faceva generare il certificato dal momento che l’algoritmo prevedeva la vaccinazione per i guariti entro i 6 mesi”.

Questo, ha affermato Costa, “è un problema che riguarda già alcune migliaia di cittadini e che risolveremo”. Importanti dunque le ricadute per il Green pass, che attualmente è dato ai guariti entro 6 mesi dall’infezione, superati i quali va associato al certificato vaccinale.

Lo studio a Vo’ Euganeo

Una conferma della lunga immunità garantita dalla malattia arriva dall’indagine effettuata sulla popolazione di Vo’ Euganeo dal gruppo di Andrea Crisanti dell’Università di Padova in collaborazione con l’Imperial College di Londra, i cui dati sono stati pubblicati su Nature Communication. Gli autori hanno analizzato i livelli anticorpali e il 98,8% delle persone positive a febbraio/marzo dello scorso anno ha mostrato livelli ancora rilevabili di anticorpi dopo 9 mesi, a novembre. Nello studio sono stati usati tre tipi di test che rilevano diversi anticorpi. «Uno degli elementi più rilevanti che emerge da questo lavoro – ha spiegato Crisanti – è che i pazienti che si erano infettati a febbraio 2020 avevano a novembre ancora importanti livelli di anticorpi nel sangue e questo indipendentemente dalla tipologia di infezione, sia tra chi è stato male ossia i sintomatici, sia tra gli asintomatici”. Ciò suggerisce che “la forza della risposta immunitaria non dipende dai sintomi e dalla gravità dell’infezione” ha aggiunto Ilaria Dorigatti, dell’Imperial College.


Il sito del Ministero della Salute

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