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Covid, l’Italia torna in zona arancione il 9 e 10 gennaio

Covid, l'Italia torna in zona arancione il 9 e 10 gennaio. Si tratta dell'ultima ipotesi emersa nelle ultime ore

Il 6 gennaio termineranno le misure previste nel Decreto di Natale per arginare i contagi da covid in Italia. Mentre il 15 gennaio, invece, terminerà l’ultimo dpcm in vigore dal 3 dicembre. Nelle ultime ore è emersa la possibilità di inasprire le misure dopo il termine del decreto.

Oggi, il premier Giuseppe Conte ha incontrato i capidelegazione dei partiti per decidere le prossime mosse da attuare. Secondo quanto si apprende, l’Italia tornerà zona arancione dal 9 al 10 gennaio 2021.

Covid in Italia: torna la zona arancione dal 9 al 10 gennaio

Il fatto che il nostro Paese continuerà ad essere diviso in zone di rischio, lo aveva confermato sia il premier Conte nel corso della conferenza di fine anno, che il ministro della Salute Roberto Speranza. Dal 7 gennaio l’Italia dovrebbe tornare in zona gialla, ma alcune regioni hanno l’indice di Rt superiore o pari ad 1, e per questo motivo potrebbero restare in zona rossa. Ancora incerto anche il futuro delle scuole.

Il Governo spinge per il ritorno in aula degli alunni il 7 gennaio, ma è scontro tra le regioni. Oggi si è tenuto un incontro tra il premier Conte ed i capidelegazione per fare il punto della situazione sulle prossime mosse. Sembra che l’Italia sarà in zona arancione dal 9 al 10 gennaio. Come be sappiamo, resteranno chiusi bar e ristoranti, oltre che le limitazioni di spostamenti tra comuni.

Cosa si può fare in zona arancione

  • Nell’area arancione è consentito spostarsi esclusivamente all’interno del proprio Comune, dalle 5 alle 22, senza necessità di motivare lo spostamento. Dalle 22 alle 5 sono vietati tutti gli spostamenti, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute (per i quali va usata l’autocertificazione.
  • Si può fare attività sportiva all’interno del proprio comune, all’aperto. Chiuse palestre e piscine.
  • Negozi aperti, centri commerciali chiusi nel weekend. Sospese le attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie) ma consentito l’asporto fino alle 22 e gli ordini a domicilio (senza limiti di orario).
  • Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche
  • È consentito il transito verso regioni con restrizioni diverse esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di studio o di salute o per svolgere attività o usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune.
  • Sempre consentito il rientro a casa.

Per approfondire:

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