Da oggi fino al prossimo 24 novembre, entrano in vigore le nuove misure previste dal Dpcm per prevenire il contagio da coronavirus. La situazione dei contagi nel Paese è preoccupante ed il Governo è intervenuto con una serie di nuove norme. Ecco tutte le raccomandazioni del Dpcm di Conte.
Nuovo Dpcm, il governo raccomanda di non spostarsi
Nel nuovo Dpcm non è stato incluso il divieto di spostamento tra le Regioni, ma in generale si “raccomanda fortemente” di “non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità, per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. Per il momento, quindi, non saranno introdotte restrizioni alla mobilità, ma si fa un appello alla responsabilità dei cittadini affinché limitino i propri spostamenti alle necessità date dal lavoro, dallo studio, dalla salute o da tutti quei servizi che continuano a essere attivi, come in primis i supermercati.
Si consiglia di non incontrare persone in casa
“Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”.
Smart working anche nel privato
Per quanto riguarda i luoghi di lavoro, dalle fabbriche agli uffici, restano attivi tutti i protocolli di sicurezza approvati la scorsa primavera.
Che comprendono distanze di sicurezza, mascherine, misurazione della temperatura agli ingressi, tra le altre cose. Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, viene “incentivato il lavoro agile con le modalità stabilite da uno o più decreti”. L’ultimo decreto in questione è quello firmato esattamente una settimana fa dalla ministra Fabiana Dadone che stabilisce come lo smart working debba essere implementato nella Pa almeno al 50%. Nessun obbligo per il settore privato, ma anche in questo caso è inclusa una “forte raccomandazione”.
Nel Dpcm infatti si legge: “È fortemente raccomandato l’utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati, ai sensi dell’articolo 90 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, nonché di quanto previsto dai protocolli di cui agli allegati 12 e 13 al presente decreto”.