Piemonte zona rossa subito. Lo chiede con urgenza l’Ordine dei medici di Torino alla luce dell’emergenza coronavirus nella regione. Ieri il Piemonte ha archiviato una giornata con 2.018 nuovi casi e altri 22 morti. Il tasso di positività ha raggiunto il 7,2% su 28.183 tamponi eseguiti, di cui 16.565 antigenici.
Covid, Piemonte zona rossa: la richiesta dei medici
“La situazione epidemiologica attuale in Piemonte vede un costante aumento, giorno dopo giorno, dei contagi e dei ricoveri per Covid-19, con il concreto rischio di saturazione dei reparti ospedalieri“, affermano i medici. “In queste ore a livello nazionale e a livello locale è in corso una discussione sull’opportunità di istituire una ‘zona rossa’ nella nostra regione a partire dalla prossima settimana.
Come Ordine riteniamo che debba partire immediatamente: aspettare ancora altri giorni prima di procedere con nuove misure, che in ogni caso dovranno essere adottate, non ha alcuna logica né dal punto di vista sanitario né da quello economico e sociale“, proseguono.
Secondo l’Ordine dei medici di Torino, “il pericolo maggiore è infatti che la situazione di qui alla prossima settimana possa aggravarsi ulteriormente causando, di conseguenza, un più marcato aumento dei contagi, dei pazienti ricoverati e purtroppo dei decessi.
Ma non solo: una chiusura tardiva, oltre a essere meno efficace rischia anche di rivelarsi più lunga e quindi meno sopportabile per le attività economiche e per le ripercussioni sotto il profilo sociale e psicologico”.
L’allarme è legato ai dati disponibili
“Abbiamo alcune stime secondo cui l’incidenza di persone positive in Piemonte, che al 7 marzo era di 277 ogni 100.000 abitanti, potrebbe raddoppiare entro le prossime due settimane a parità di condizioni – sottolinea il presidente dell’Ordine dei Medici Guido Giustetto – e’ demenziale che il Governo assuma decisioni sulla base di rilevazioni risalenti a 10 giorni prima, utilizzando un sistema farraginoso che non tiene conto di tutti i dati già a disposizione e delle proiezioni possibili. Intervenire quando la situazione è ormai fuori controllo non serve”.