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Covid, quali Regioni potrebbero cambiare colore da domenica

Quali Regioni cambiano colore la settimana prossima? Oggi, come ogni venerdì, si riunirà la Cabina di Regia che stabilirà le nuove zone per le Regioni italiane.
La decisione arriverà in serata in seguito alla nuova ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza. Come di consueto, le nuove zone entreranno in vigore a partire da domenica 7 febbraio 2021. 

Quali Regioni cambiano colore domenica 7 febbraio: le zone

Cresce la preoccupazione per la diffusione delle nuove varianti Covid in Italia. A Corzano un cittadino su 10 contagiato: focolaio variante inglese.

Le autorità locali pensano di chiudere il paese. “Abbiamo 140 positivi e il 60% è rappresentato da studenti della scuola elementare e della materna che a loro volta hanno contagiato i familiari”, ha spiegato il sindaco Giovanni Benzoni, pure lui positivo.

La scorsa settimana, il ministro della Salute Roberto Speranza, ha firmato una nuova ordinanza in cui ha prorogato lo stop dei voli dal Brasile. Il motivo è sempre lo stesso: c’è tensione per la nuova variante brasiliana. Per arginare i nuovi contagi Covid, è necessario mantenere la linea del rigore e dividere l’Italia in zone di rischio. Ma quale sarà il destino delle Regioni a partire dalla prossima settimana? Una cosa è certa: al momento non ci sarà ancora nessuna “zona bianca”.

Confermato il divieto di sposamenti tra Regioni

Restano comunque fermi per tutti il divieto di spostarsi da una regione all’altra (fino al 15 febbraio) se non per motivi di lavoro, salute o necessità e il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino.

Le Regioni in zona gialla

Tra le regioni presenti in zona gialla non rischiano retrocessioni in arancione sono:

Le Regioni in zona arancione

Le Regioni che rischiano di passare in zona arancione sono:

L’Umbria verso la zona rossa

L’Umbria  spera di essere confermata in zona arancione, poiché il rischio è quello di finire in zona rossa: l’Rt è attorno a 1, il rapporto positivi-casi testati nella settimana tra il 27 gennaio e il 2 febbraio è del 23,6% (in peggioramento) e l’incremento dei casi è del 6%. Elevata anche la pressione sugli ospedali con l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva al 49% (+2%), ben oltre la soglia del 30%, e quella di area non critica al 47%.


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