Con il monitoraggio settimanale dell’ISS, solo una regione cambierà colore a partire dal lunedì 8 febbraio. Si tratta della Sardegna, che varia dall’arancione al giallo, mentre la gran parte dell’Italia rimane in zona gialla.
Covid, ecco le regioni che cambiano colore lunedì 8 febbraio
Umbria, Puglia, Sicilia e provincia di Bolzano rimangono arancioni. Tutte le altre regioni sono state confermate in giallo. All’interno delle varie regioni però ci sono alcune “zone rosse“.
Abruzzo
In Abruzzo, dopo una riunione del Comitato Tecnico Scientifico regionale, dovrebbe arrivare un’ordinanza per mettere in zona rossa i comuni di Atessa, San Giovanni Teatino e Tocco da Casauria
Il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, con un’ordinanza ha imposto “l’attivazione della didattica a distanza per 14 giorni, con decorrenza da lunedì 8, nelle scuole secondarie di secondo grado, su tutto il territorio regionale”.
Nel provvedimento viene evidenziato come il Gruppo tecnico scientifico regionale (Gtsr) abbia evidenziato “l’alto impatto che l’aumentata mobilità dovuta alla riapertura delle scuole e di comportamenti che non garantiscono il corretto distanziamento sociale” hanno sul “riacutizzarsi della circolazione del virus”.
Toscana
Zona rossa anche nel comune di Chiusi (in provincia di Siena) dal 7 al 14 febbraio: lo ha reso noto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, sulla sua pagina Facebook.
“Varianti al virus più aggressive e di rapida trasmissione – ha scritto il governatore della Toscana- sono state registrate al confine con la regione Umbria, nel comune di Chiusi. Con il sindaco Juri Bettollini abbiamo concordato, in modo preventivo e precauzionale, le misure della zona rossa per una settimana all’interno del territorio municipale da domenica 7 al 14 febbraio”.
Umbria
Anche la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha annunciato dei provvedimenti “puntuali che interesseranno le aree maggiormente colpite e che “saranno quelli previsti per le zone rosse”, ha aggiunto. Potrebbero esserci restrizioni in alcune zone del perugino.
Bolzano
La Provincia autonoma di Bolzano, attualmente in zona arancione, ha deciso di tornare in lockdown dall’8 febbraio e per tre settimane, dopo che la mappa Ue dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha confermato il territorio in “rosso scuro”.
Alto Adige
Preoccupa anche la situazione in Alto Adige, dove la Provincia di Bolzano attualmente è zona rossa e per Bruxelles addirittura rosso scuro. L’eventuale chiusura di scuole e attività economiche dipenderà dall’andamento epidemiologico nei prossimi giorni.
“Se sarà necessario un lockdown, la sua durata sarà la più breve possibile“, ha affermato il presidente Kompatscher. L’obiettivo primario delle misure sarà quello di ridurre al minimo i movimenti e quindi gli incontri tra le persone: le uscite fuori casa dovranno essere ridotte al minimo indispensabile – ovvero per motivi di lavoro, salute e simili – e limitate anche all’area del Comune di residenza.
Lombardia
In Lombardia, a Corzano (Brescia), il 10% dei 1400 abitanti è risultato positivo al Coronavirus, in particolare alla variante inglese. Qui resteranno chiuse le scuole almeno fino al 15 febbraio, come è scritto in un’ordinanza firmata dal sindaco, che nei prossimi giorni potrebbe pensare anche a una zona rossa.
Campania
Anche in Campania il comune di Piaggine, in provincia di Salerno, da domani è in zona rossa: ristoranti e bar aperti solo per l’asporto e scuole tutte in didattica a distanza fino al 13 febbraio.
Rezza sul monitoraggio
“È meglio avere una regione gialla o arancione con zone rosse all’interno per contenere dei focolai dovuti magari a varianti piuttosto che avere un’intera regione rossa. Questo anche per preservare l’economia della regione”, ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della salute Gianni Rezza alla conferenza stampa sul monitoraggio settimanale.
“In alcune regioni si registra la circolazione di varianti virali per cui è necessario prendere provvedimenti particolarmente restrittivi soprattutto nei comuni colpiti”, ha spiegato ancora Rezza durante la conferenza stampa
Il 15 febbraio, intanto, scade il divieto di spostamento tra le Regioni in zona gialla. Il destino della misura è incerto a causa della crisi di governo in atto. Il 15 febbraio sarà il nuovo governo a stabilire il percorso da seguire. In caso invece non dovesse essersi ancora insediato un esecutivo, il provvedimento sarebbe destinato a decadere senza essere prorogato.
L’indicazione data dal Cts al governo Conte era quella di proseguire con la misura almeno fino al 5 marzo, quando scadranno gli altri provvedimenti contenuti nell’ultimo Dpcm firmato da Conte.
Fonte e foto: Skytg24