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Covid, Ricciardi avverte: “Varianti pericolose, serve un mese di zona rossa e scuole chiuse”

Cresce la preoccupazione per le varianti Covid in Italia

Cresce la preoccupazione per le varianti Covid in Italia. Per il professor Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma, è necessario un mese in zona rossa e tenere le scuole chiuse. Ecco che cosa ha detto in una intervista.

Covid, Ricciardi: “Serve un mese in zona rossa”

“Pfizer ha appena annunciato che tornerà alla normalità con le forniture, speriamo che si possa recuperare. Ma io sono preoccupato perché l’organizzazione di una vaccinazione di massa ancora non è stata perfezionata, dobbiamo farci trovare pronti quando avremo un numero sufficiente di dosi.

E poi abbiamo ancora troppi casi, serve per un mese che tutte le regioni siano in fascia rossa. Altrimenti ci troveremo nella situazione drammatica che ora stanno vivendo Spagna e Portogallo”, lo ha dichiarato in una intervista a “Il Messaggero”, il professor Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica di Roma e consulente del ministro della Salute.

“Si rischia un nuovo lockdown”

“La zona rossa è sufficiente ma è importante farla rispettare. Altrimenti rischiamo il lockdown, come probabilmente farà invece presto la Francia. E guardiamo a ciò che sta succedendo in Spagna e Portogallo. Rischiamo la stessa esplosione del contagio.

Inoltre, in questo contesto, con la diffusione della variante inglese, tutti i paesi stanno chiudendo le scuole, dobbiamo pensarci anche noi. Vedo che in nord Europa hanno sospeso le lezioni anche alle elementari, a causa della variante inglese” ha aggiunto Ricciardi.

Chi è Walter Ricciardi

Gualtiero Ricciardi, detto Walter Ricciardi (Napoli, 17 aprile 1959), è un accademico, igienista ed ex attore italiano.

Come medico e docente universitario, svolge la sua attività professionale, didattica e scientifica nell’ambito dell’Igiene e della Medicina di sanità pubblica. Professore ordinario d’Igiene e Medicina Preventiva, già vicepreside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore dal 2012, ha ricoperto la carica di direttore del dipartimento di Sanità Pubblica del Policlinico Agostino Gemelli di Roma e di presidente della III sezione del Consiglio superiore di sanità.

È stato anche presidente della Società italiana medici manager (SIMM). È fondatore e direttore dell’Osservatorio Italiano sulla Salute nelle Regioni Italiane dal 2002.

È stato il primo curatore non inglese dell’Oxford handbook of public health practice, pubblicato dalla Oxford University Press, e primo componente non americano del National board of medical examiners degli USA; dal 2010 al 2014 è stato presidente della European association of public health.

È attivo nell’ambito degli indirizzi generali politico-economici di Italia Futura, per la quale si è impegnato prima come socio fondatore e poi come responsabile del dipartimento Salute e Sanità.

È consigliere del direttore della regione europea del comitato di esperti della Commissione europea per gli investimenti in sanità nell’Unione europea.


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