Cronaca

Sciopero degli infermieri per protestare contro la cattiva gestione della seconda ondata dell’emergenza covid

I sanitari sono ormai al limite: la seconda ondata era prevista, si poteva fare di più?

Sciopero degli infermieri per protestare contro la cattiva gestione della seconda ondata dell’emergenza covid: non tutto il personale aderirà all’iniziativa, considerando il momento critico, ma il personale sanitario non ha altri mezzi per far sentire la propria voce, in un momento ancora più tragico di quello trascorso nei mesi scorsi, con una seconda ondata, prevista e prevedibile, che è stata gestita con superficialità, sia dal Governo sia dai cittadini. A pagare, adesso, sono medici e infermieri.

Covid, domani sciopero degli infermieri

La seconda ondata era stata prevista, ma nonostante tutto a giugno il “liberi tutti” è stato interpretato come un “liberi dal virus”: via dunque a feste, vacanze, serate danzanti, e notti sfrenate, il tutto rigorosamente senza mascherina, quel “bavaglio” che tanti italiani ancora credono costituisca una limitazione alla loro libertà.

Le ragioni dello sciopero

E così una rappresentanza del sindacato Nursing up ha deciso di scioperare per 24 ore a partire da domani alle ore 7 “Di fronte alla palese cattiva gestione di quella che poteva essere una seconda fase, se non indolore, certamente dai contorni non drammatici come quella che stiamo vivendo in questi ultimi giorni, abbiamo deciso di incrociare le braccia. Nella categoria non tutti sono d’accordo a scioperare, vista la criticità del momento. Anche se in molti lamentano rischi per la salute e per la sicurezza”, scrive Antonio De Palma, presidente nazionale .

Danneggiate auto del personale all’ospedale di Rimini

A pagare per tutto questo sono loro, quelli che 8 mesi fa venivano chiamati “angeli“; e che ora vengono invece insultati, via social ma anche faccia a faccia. Pochi giorni fa, una settantina tra le auto di medici e paramedici parcheggiate fuori dall’ospedale di Rimini, sono state danneggiate ignoti. Finestrini rotti, specchietti saltati, righe sulla carrozzeria. Accanto alle auto dei dipendenti, a pochissimi metri, ce ne erano altre e non sono state toccate. Un “messaggio” inequivocabile, che fa capire come la pandemia, non solo abbia tirato fuori il peggio dalle persone, ma abbia anche invertito completamente la scala dei valori. Per fortuna c’è ancora un briciolo di umanità, e e carrozzieri della zona si sono offerti di ripararle gratis.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio