Covid in Campania, è in arrivo una stretta sulla scuola in presenza: se ne parlerà oggi nella riunione dell’Unità di crisi. Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca è al lavoro per una nuova ordinanza.
Covid e scuola, in Campania troppi contagi: De Luca prepara l’ordinanza
Il Covid non rallenta la sua corsa. Ieri, 8 febbraio, il bollettino diramato dall’Unità di Crisi regionale ha evidenziato una crescita della curva dei contagi. Si è passati ad un tasso di positività del 12,44%. Un campanello d’allarme che porterà il Governatore De Luca a mettere in atto nuove strette, specialmente per quanto concerne il mondo della scuola.
Sono previsti interventi mirati per limitare o fermare del tutto la didattica in presenza lì dove sono più numerosi i contagi. In particolare potrebbe essere sospesa da lunedì la didattica in presenza nelle scuole superiori. La decisione sarà presa entro venerdì e potrebbe avere efficacia da lunedì prossimo.
Al momento ben 28 sindaci hanno chiuso le scuole, alcuni in blocco, altri solo le superiori, altri ancora infanzia, elementari e medie.
Il commento di Lucia Fortini
“Si può immaginare – spiega l’assessora regionale all’Istruzione, Lucia Fortini – di attuare ordinanze specifiche. Questa è una linea mai attuata dalla nostra Regione, ma anche alla luce di ciò che ha deciso il Tar, si possono pensare provvedimenti che resistano al tribunale amministrativo e che siano coerenti con la curva dei contagi”.
Cosa farà Mario Draghi con la scuola?
Il premier incaricato Mario Draghi punta a prolungare il calendario scolastico fino a giugno per recuperare i mesi persi a causa del Covid.
I presidi hanno già fatto notare che il prolungamento dell’anno scolastico è complesso e che potrebbe essere soltanto un “allungamento moderato“.
Tanto per cominciare sarebbe utile sapere chi e che cosa ha perso, con un’indagine sugli apprendimenti come quella che hanno già fatto alcuni altri Paesi europei: in Francia e Olanda per esempio la ricognizione tra gli studenti ha dato alcuni risultati sorprendenti (si è perso di più nelle competenze linguistiche che in quelle matematiche) e altri attesi (a soffrire di più sono stati gli studenti che provengono da contesti svantaggiati).
FONTE IL MATTINO
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