Cronaca

Scuole chiuse in Campania: governo impugna ordinanza, Regione presenta documenti al Tar

Scuole chiuse in Campania fino al 29 gennaio, Governo impugna l'ordinanza regionale firmata da Vincenzo De Luca

Il Governo contro la decisione della Campania di tenere le scuole chiuse per Covid. Ufficialmente impugnato l’ordinanza regionale firmata da Vincenzo De Luca che chiude fino al 29 gennaio le scuole dell’infanzia, elementari e medie inferiori causa rischio Covid.

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Scuole chiuse in Campania, Governo impugna l’ordinanza

Il ricorso è dell’Avvocatura di Stato, ovvero l’organo deputato alla tutela e alla rappresentanza dello Stato e delle pubbliche amministrazioni italiane nelle controversie legali. Ieri il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi aveva annunciato l’inizio di questo conflitto amministrativo fra Stato e Regione, sostenendo che Palazzo Santa Lucia non avesse il potere di chiudere la didattica in presenza, in queste condizioni (ovvero in zona bianca) e che Palazzo Chigi avrebbe impugnato l’atto.

Regione presenta documenti al Tar

Si trasmette, come annunciato, la sintesi dei contenuti delle documentazioni inviate al Tar Campania in relazione all’ordinanza del 7 gennaio 2022:

Nessuna violazione del decreto legge n.111/2022,   risultando  provata una condizione di eccezionale e straordinaria necessità  attestata, tra l’altro, da:

  • Rt di ospedalizzazione pari a  1,78, che indica il raddoppio dei ricoveri  Covid in arco settimanale;
  • esaurimento posti letto pediatrici Covid, nella regione con popolazione più giovane d’Italia;
  • blocco già decretato delle attività sanitarie di elezione;
  • previsione di certo esaurimento di posti letto di degenza Covid nel breve periodo in mancanza di misure immediate;

Le misure nazionali non sono  fondate sul parere tecnico-scientifico del CTS, che non è stato convocato, contrariamente a quanto  richiesto da tutte le Regioni per assumere decisioni consapevoli; Al contrario, l’Ordinanza  regionale è  fondata su un’istruttoria tecnica  che  tiene conto:

  • dei  dati più aggiornati della Cabina di regia nazionale;
  • delle  valutazioni dell’Unità di crisi regionale;
  • della richiesta di presidi e Sindaci che segnalano criticità non risolvibili a breve;

Le  misure previste dal decreto governativo sono inattuabili e del tutto virtuali, almeno nel territorio regionale della Campania,  tenuto conto che vi è impossibilità di assicurare il contact tracing  e insostenibilità dei carichi da parte delle ASL, attestata dai dirigenti scolastici e da tutti i Direttori generali delle AASSLL campane.

In caso di sospensione dell’ordinanza vi sarebbe un danno irreparabile per la popolazione giovanile data la previsione del  picco dei contagi  per fine gennaio,  in presenza di una bassissima  percentuale di vaccinazione sotto i 12 anni.

Le misure previste dall’ordinanza regionale sono equilibrate e proporzionate: tutte le scuole sono  aperte; si prevedono solo tre settimane di didattica a distanza per medie inferiori ed elementari. Tre settimane di respiro per i Presidi, i Sindaci e le AASSLL che ne hanno fatto richiesta  per ampliare la fascia dei vaccinati e  scavallare il picco dei contagi.

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