Sono stati rilevati i primi casi di variante Xe del Covid in Italia. In provincia di Venezia l’hanno contratta un bambino di appena un anno e un trentenne, entrambi non in gravi condizioni: i sintomi sono un po’ di febbre, tosse e altri disturbi riconducibili alla sfera dell’influenza, da cui si stanno in ogni caso riprendendo. Il sequenziamento dei loro due tamponi positivi è stato effettuato dal Laboratorio di Genetica e Citogenetica dell’ospedale all’Angelo di Mestre.
Covid, rilevati primi casi di variante Xe in Italia
La preoccupazione la ripresa della circolazione del virus, seguita da un nuovo picco di contagi, arriva dalla nuova variante Xe: «Ci deve preoccupare? Sì, perché si tratta di una variante ricombinante, ovvero che ha unito in sé parti di Omicron BA.1 e di Omicron BA.2 – dice Remuzzi -. Al contrario di altri ceppi ricombinanti, come Xd e Xf (mix tra Delta e Omicron), che non hanno grande diffusione, Xe sta prendendo piede in Inghilterra (dove l’attività di sequenziamento è molto intensa) e ci aspettiamo che possa essere già presente anche in Italia».
La quarta dose
La decisione di somministrare la quarta dose di vaccino è stata resa nota ieri da ministero della Salute, Agenzia italiana del farmaco, Iss e Css. Sulla questione, nei giorni scorsi, si erano pronunciati sia l’Ema, l’agenzia europea del farmaco che l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. La raccomandazione era chiara: per proteggere anziani e fragili serve un altro booster.